Lo sguardo fende schiume arroganti,
iridescenti ittici manti,
cicli di volta di timoni intrepidi,
scorgo solo ricordi residui
sedimentati sull’orizzonte del tempo,
navigare è un fermo immagine
di tempeste da sfidare con sprezzo.
Ovvi cumulinembi dai lembi sartoriali
scandiscono un sogno di
prue puntate verso un destino
cosparso di salsedine
su labbra oramai friabili,
sotto zigomi solcati da un vento superbo.
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