Sai mamma, a casa di papà c’è sempre confusione,
bottiglie di birra e sacchetti del discount,
cartoni unti delle pizze
e un posacenere stracolmo di noia.
Papà passa il tempo a maledire le donne
poi guarda le foto sbiadite
del vostro viaggio di nozze
attraverso l’iride di una lacrima.
Si asciuga il passato che bagna il suo viso
con il dorso della mano,
si sdraia vestito sul divano
e interroga il soffitto in attesa di qualche profezia.
Sai mamma, ogni volta che esco da scuola
c’è papà che da lontano mi guarda
avvolto nel suo cappotto liso,
picchia il pugno contro il muro,
si volta e barcollando si dilegua
nell’indifferenza della gente.
Torna nella sua vita in affitto
sfrattato dal tuo cuore
in balia di giudici e coercizioni,
di labirinti senza uscita
e con le mani sopra il viso
sradica il suo incubo
di padre separato
come fiore colto e donato
ad un destino “stutato”.