Poi uno si sveglia nel cuore della notte e scrive un “Guerra e Pace” su Whatsapp in risposta ad un’amica, il tutto con una latenza di almeno due giorni. Tutto comincia con l’invio della massima del giorno del “Calendario Filosofico” (che apprezzo fin dalla prima edizione):
Di seguito v’appioppo l’incudine linguistico:
Ecco, capita proprio a fagiuolo. Nella mia vita il 99% delle persone che ho conosciuto si sono adoperate per sottrarmi felicità e non solo, fortunatamente porto nella mente e nel cuore quell’1% che si è – INCONDIZIONATAMENTE – proposto a me nella modalità di cui sopra e, proprio ora, notavo che con nessuno di questi angeli ci sono finito a letto. A parte le battute di ieri sera, non ho la minima idea di cosa tu possa dare ad un uomo e cosa un uomo si aspetti da te (oltre ad una necessaria chiarezza d’intenti…), per ora hai espresso solo il desiderio/necessità che un’eventuale tuo futuro compagno piaccia a tuo figlio (e viceversa ovviamente) e lo trovo ragionevole. Ma tu cosa fai per “essere scelta”? Fai una profilazione della “preda” utilizzando i big data riservati che riesci ad ottenere in maniera subdola e t’insinui nei campi d’interesse della vittima con spot prevedibili tipo Ferrero Rocher? La butti sul sesso cercando di fare leva su un rapporto di dominio stritolato tra la dipendenza carnale e il ricatto morale? Scavi un fossato sociale attorno al malcapitato in maniera che egli rimanga isolato con te e non abbia alternative valide se non una vita eremitica (che comunque non a tutti dispiace…)? Credo che nella parola “incondizionatamente” risieda la risposta esatta. Penso, ovviamente controcorrente, che i veri rapporti non debbano avere un fine e, se hanno un fine, è finita. A volte ancor prima di cominciare. Fare l’amore sì, bellissimo, passare momenti romantici e di lieto svago con una Signora è una delle cose belle della vita, ma non se il tutto si riassume in una temporanea decontestualizzazione da un percorso di coppia avvelenato da interessi materiali. Cambio discorso. Un paio di giorni fa hai reagito, a mio parere in maniera ridondante e scomposta, al mio articolo sulla convenienza economica, etica e salutare del non possedere un’auto di proprietà pretendendo risposte ad alcuni quesiti che mi hai sottoposto in modalitá provocatoria. Non ce n’era (Dolcenera? 😂) bisogno, in quanto l’articolo non mi sembrava nè offensivo nè aggressivamente autoritario, la mia intenzione era dare una risposta ai “turisti nel safari di chi non safari nulla”, che passano la loro vita cercando di disinnescare il buonsenso altrui in preda ad isterismi pericolosi. Ma non pensavo nè a te nè a nessun altro in particolare, spero non ti abbia punto la zanzara amazzone che trasmette la “cola de paja” grave patologia psicologica.
Allora: tu mi hai detto di avere un’auto datata che, però, ha poco più di diecimila chilometri e per la quale paghi pochissimo d’assicurazione e bollo che ti serve per portare tuo figlio a scuola e il rivestimento della cucina per la tua casa nuova (😳). Io mi domando: ogni due anni dovrai fare la revisione a quel povero mezzo di trasporto, gli cambierai le gomme talvolta, magari mettendo quelle invernali? Qualche cambietto d’olio, filtro e cinghia di distribuzione l’avrai fatto da quando la comperasti? Ah già, quanto la pagasti? Tutti i parcheggi pecuniari li hai considerati? Sei stata così fortunata da non fare mai un piccolo incidente o ad avere un guasto meccanico? Multe? Autostrade? Ore bloccata in mezzo al traffico? Ma, ti dirò, non è nemmeno questo il problema: il fatto è che tu guidi un aeroplano e fai i conti senza l’hostess, ma fa lo stess. Fino a prova contraria, tu ad ora hai un marito e con vostro figlio formate una famiglia: immagino che tuo marito abbia una macchina e magari anche uno scooter, se sommiamo gli altri mezzi di trasporto a questi abbiamo una bella spesa economica, un bel carico di CO2 donato al mondo e una quantità non indifferente di materiali quasi irriciclabili quando i mezzi finiranno la loro breve vita. Il problema di portare il tuo meraviglioso cipollino a scuola mi sembra irrilevante, anche perchè sui treni e bus vedo tante mamme con i passeggini e non lo trovo così disonorevole. Spero di averti dato punti su cui riflettere per poter essere, per te, una persona come nel post di cui sopra. Buona giornata 😘