Trovandoti in Piazza Malpighi a Bologna, mentre aspetti un florido 94 che ti riporti verso casa (nella supposizione abbastanza realistica per cui tutta la popolazione mondiale risieda da Bologna a Bazzano, passando per Casalecchio di Reno…), non puoi fare a meno di notare due cose: la prima è che il palazzo storico sotto il quale aspetti il bus è in ristrutturazione da circa quattro secoli (nel frattempo gli illuministi sono diventati gli illuminati, ve’mò), la seconda, di fronte a tè (l’accento non è casuale), c’è una splendida porta medievale dalla quale parte una delle stradine del centro che adoro bazzicare nei momenti in cui necessito di coccole bollenti 🙄 e aromi irresistibili. Via Portanova, appunto.

Macina caffè, cilindro V60 (per due tazze) e caraffa (da una tazza).
Premesso che finora non ho voluto fare i nomi di locali che frequento (come nel mio precedente articolo Ober Dan), decido che d’ora in poi, non essendo remunerato e facendolo spontaneamente per puro spirito di condivisione, consiglierò qualche localino, negozietto, curiosità che spero vi faccia andare via da Bologna mugugnando un “Soccia però!!!”. Per la “Bar Condicio” trovo giusto innanzi tutto rivelare il nome della “Caffetteria Terzi” di via Oberdan, citata nell’articolo a cui il link sopra e considerata da me una delle migliori caffetterie e sale da tè del capoluogo felsineo (j’adore esprimermi come un sussidiario).

Infusione con il metodo “V60”
Qualche passo dentro la porta e già ti senti nel medio evo, soprattutto se incroci mia mamma questa via conserva un non so che di estraneo al naturale scorrere del tempo, ma non ti distrarre, dopo pochi metri sulla sinistra, fermati a guardare la vetrina di StregaTè e sarà difficile che non ti senta tentato di entrare, anche solo per dare un’occhiata o farti affabulare dalla gentilezza e cortese competenza di una delle ragazze che gestiscono il negozio. Per quanto riguarda tè, tisane, infusi, tavolette di cioccolato artigianale, spezie, marmellate, ricchi premi e cotillons, direi che ce n’è per tutti i gusti, ma le streghe? No, dico…sarebbero queste le streghe? StregaTè è un negozio gestito impeccabilmente da sole donne, che conoscono la “Camelia Sinensis” (la pianta del tè) in tutte le sue accezioni e sfumature, ma la cosa che conoscono ancora meglio è l’educazione, la cortesia e l’armoniosa presenza. Un esperienza didattica per chi volesse imparare a servire un cliente senza esserne servo…aaaah, mi raccomando, non uscite senza aver acquistato almeno cinquanta grammi di “Milky Oolong”, è assolutamente il mio preferito. A dicembre, prima di Natale, aspettatevi file di 30/40 persone, un perchè ci sarà…

Mini panetto da 8/10 grammi di tè Pu Erh
Prosegui per altri venti metri e ti trovi all’incrocio con Via Testoni, strada che ricordo perchè un tempo, all’angolo con Ugo Bassi (…bisnonno del più celebre Hugo Boss), vi era la mitica libreria “Parolini”. Testoni più parolini uguale mia mamma. Addentrati per un po’ in via Testoni e, sulla sinistra, potrai degustare tè, infusi, biscotti e torte fatti in casa, il tutto nell’atmosfera serena e formale della sala da tè “Il mondo di Eutepia”. Mi sono sempre domandato come sia possibile che i due capisaldi del mondo sinense a Bologna sorgano a 50 metri di distanza e riescano a generare un’offerta a così alti livelli qualitativi. Da Eutepia ho bevuto i miei primi “Matcha”, mi capita di acquistare spesso erbe officinali per i miei “tisanoni” (anche perchè nelle erboristerie non si trovano più le erbe… 🤔), sempre qui organizzano serate di lettura, presentazione di libri, lezioni di origami ed altre attività solitamente più “feminine oriented”. Durante l’inverno, per il tè delle cinque, è assolutamente meglio prenotare.

Da sinistra verso destra: tè “Earl Green” (tè verde cinese deteinato con foglie di bergamotto), semi di finocchio, foglie essiccate di uva ursina, boccioli di rosa, foglie di ortica essiccate, foglie di carciofo essiccate.
Torna indietro su via Portanova e già ti trovi davanti alla succulenta vetrina della “Macelleria Portanova”, bottega storica dove puoi trovare carni di qualità e, soprattutto, piatti della tradizione felsinea (lasagne, tortelloni, tortellini, ecc…) da delirio commensale. I prezzi? Moodici? Sì, toodico quanno stamo soli…
Eccoci quasi. Qualche passo ancora et voilà! “Caffetteria Aroma”! Se ti piace il caffè, non berlo qui, potresti scoprire che i 10000000 di caffè che hai trangugiato ad oggi non erano che sbrodaglie venefiche che poi mi diventi complottista. Alessandro, il titolare di questa piccola ma straordinaria caffetteria, è un vero e proprio maestro, anch’io partecipai ad un corso organizzato da lui e posso garantirne le competenze straordinarie e l’abilità didattica. Ora, capire perchè io abbia fatto in totale tre corsi di caffetteria e non abbia mai lavorato in un bar si spiega facilmente con l’ultimo seminario al quale mi sono iscritto, dal titolo “L’autodefibrillazione Al Risveglio”.

Caffè “V60” in bicchiere da tè marocchino.
Torniamo a noi. Di solito, sul banco, c’è un menù con una scelta tra 5/6 caffé, dal più “civico” al “grand cru” di qualche tenuta guatemalteca, tostato chicco per chicco che, ovviamente, ha un prezzo decisamente più alto. Ma ne vale la pena. Ne vale pena perchè un caffè di Alessandro te lo ricordi fino al caffè successivo che degusti da Aroma e tutti quelli nel mentre diventano punti interrogativi ad effetto nevrotico. Fatecelo un passaggio, poi mi saprete dire. Per i più coraggiosi, consiglio anche di provare il caffè estratto con il metodo V60, meno d’impatto ma in grado di rendere tutte le sfumature dei nostri chicchi preferiti.

Per rendere l’infuso di erbe officinali più “amichevole” al palato, aggiungo 4/5 gocce di estratto concentrato biologico di bergamotto.
Che dire? Ti ho confessato alcune mie piccole passioni, spero tu abbia passato cinque rilassanti minuti nel sorseggiare il tuo caffè scorrendo queste parole spero molto robuste e meno arabiche (per un fatto di reciproca comprensione), l’unica cosa che forse ti è sfuggita è che in questo articolo non ho volutamente invitato Zucchero: perchè lo sai che lo zucchero soffoca il gusto, non vorrei ritrovarmi costretto a scrivere che nemmeno in via Portanova…“Non C’è Più Rispetto”!!!