L’abbraccio si scioglie in un grido sommerso
l’ultima volta che sorseggio il cielo
in una taranta di arti, dimenarsi,
stigmi arancioni a filo d’acqua, sprofondo.
Non si scorgono lacrime in mare,
grida confutate in sapida ovatta
perchè demoni sequestrano i sogni
nella placenta tinteggiata di schiume.
Il perlage d’estreme stille di vita
esala verticale verso la superficie.
Mamma, è questo il sogno?
È così fosca e gelida la libertà?
Affondo il misero tempo
galleggiando sospeso
tra un sole inclemente
ed un sogno ad occidente.

Particolare di murale sulla facciata d’ingresso di Holtzmarkt (Berlino)
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