“Buongiorno, mi fa un caffè, gentilmente?”
“Normale?”
“Sì, grazie”
Circumnavighi
sul tuo stesso baricentro
piroettando leggiadra
verso fronte Faema,
con leggings sì attillati
da intrinsecare
le forme semiplanetarie
del piacere rotondo,
in un manifesto outing siliconico
che escresce il grembiule
fatto a sipario aperto,
reiteri ostentazioni
dei sodi contorni,
veicolando boteriana rotondità
su attoniti sguardi
ancor dal torpor sdruciti,
introietti
nell’innocenza del subconscio
erettiva affinità.
“Beva il caffè sennò si fredda!”
“Ah…mmmh…non me ne ero accorto, me ne fa un altro, per cortesia?”
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