Del “Blog 1957” avevo già parlato in occasione della poesia che commentava l’omicidio di George Floyd “Bastardo” con parole dure e taglienti come rasoi. Mi ritrovo oggi ad enucleare dallo stesso blog un’altra lirica contundente, un tafferuglio di parole per mandare dove si meritano tutti i colletti bianchi della politica e dell’alta società che si pavoneggiano per non aver saputo minimamente gestire l’emergenza pandemia, strozzando l’economia, causando migliaia di morti evitabili e riducendo – questo precedentemente – l’eccellenza del sistema sanitario nazionale ad una catapecchia che, se non fosse stato per il coraggio e l’abnegazione degli strati “operai” del paese, sarebbe stata spazzata via. “Cielo Bergamasco” fa intuire da dove sgorghi questa rabbia nei confronti del governo, ovvero da una delle zone più colpite e martoriate dal corona virus. Io mi unisco al coro di questa poesia grondante ira.
Cielo Bergamasco
una piccola notte
di stelle sparse
nel cielo nero e buio
comincerà ancora senza rumore,
si continua a vivere nelle strade
e nelle case con le televisioni che danno numeri
tabelle e contagi in diminuzione
e nessuna resurrezione,
sotto scorte armate
continuano a dire che cosi doveva andare
che han fatto il possibile
e la situazione era straordinaria,
ecco col cuore
io vorrei dire poeticamente agli incapaci
vestiti di giacca e cravatta senza colpa
un bel vaffanculo.
dal Blog 1957
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