Fantafunk, protofunk, supafunk, come dovrei descrivere quello che secondo me è il miglior album del 2020, considerato che mancano ancora sei mesi alla fine di questi lugubri 365? Prendiamo, per esempio “Hard Life”
Un groove che tira come una locomotiva, un basso ipno che ti fa vedere i marziani, voci che con la leggerezza di flauti s’aggrovigliano in una miscela di gospel, funky, afro, blues, soul, r&b. Per me è stata una vera scoperta, diggando sulla spotiffa ho fatto conoscenza con questo collettivo che richiama alla memoria gli Arrested Devepeloment se non, addirittura, i Fugees. Sentite qua…
E dire che gli album precedenti sono altrettanto belli, ma questo “Untitled (Black Is)” mostra una black attitude quasi esasperata, senza mai ricorrere alle scorciatoie del rap. Insomma, se potesse interessarvi un’enciclopedia della musica nera (si può ancora dire?) pushate qui e lasciatevi trasportare da un vero e proprio idillio acustico.
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