Svegliati, la prima vera cosa che noto è che hai una brutta cera, in quella faccia chiusa dietro una cerniera, sicofante parli dentro la lettiera, poi copri con le zampe, se la fai falla intera, diffamante da balera, ci vuoi tutti in galera, ma ti ci butti tu dal ponte di Galliera, scavalchi la ringhiera sfondi un treno per la frontiera poi ti si abbandona in mona dopo di cui vai fiera in fiera e arrotondi tipo sfera, aspetta e spera Cristo per te è chimera, hai più buchi di un groviera e fai la santarella megera, più uccelli di una voliera, più infami più la gente ti screma, scema di guerra, wannabe ereditiera, pasticciona pasticcera, il tuo psichiatra ha alzato bandiera bianca, stanca stai in mezzo al bar come la sputacchiera.
Svegliati, prima di fare il mio nome fai i gargarismi con la saugella, se la vita è una scuola tu sei la bidella, ti si sono inceppate le budella ed è per questo che sputi merda, sei un buco senza la ciambella, zimbella fetida come l’ascella in Luglio con la maglia di flanella, damigella d’onore nell’orrore della Nutella salata, ti è grippata la cervella, pecorella smarrita, saputella sparita dalla terra, che ritorna per vendicare il suo stesso essere pivella, ancella trovatella, ti voglio vedere ai Caraibi a prendere la tintarella mentre io marcisco in cella, occhio pischella, quando dovrai spiegare sarà un 2 in pagella, la tua sfera di cristallo è una mortadella.
Svegliati, le telecamere puntate e quanti milioni di puttanate dovrò ancora sentire, non mi dire quante ne hai elucubrate, sei giù di sbaradello e il bello è che tu e Bolsonaro ve la giocate, ti son cioccate le sinapsi, prendi un taxi per andare a nutrirti di polpette avvelenate, ma tu e le tue psicosi quando ve ne andate? Ti so da TSO per sindrome da cazzate, personalità mancate, intenzioni sbagliate con intuizioni sparpagliate e calate dal cielo, stendo un velo pietoso sulle tue sparate, amici sperate che questa se n’è fumate un lotto, ha fatto il botto e ora le schegge sono insensate, estate di delazioni inquinate da azioni declinate a porzioni di verità confutate, ora che ti ho sculacciato torna nel letto con braccia e gambe legate.
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