Stella Talpo è una cantante emergente del sud di Londra di chiare origini italiane. Questo è tutto l’evincibile su di lei in rete. Forse è un bene, così da concentrarsi meno sulla bio e di più sull’incredibile voce che sciorina in questo suo primo E.P. “First Burn“, sebbene non tutti gli arrangiamenti siano all’altezza del suo timbro evocativo e soul. “Mamma” comincia con una strofa acappella dove Stella si esprime con modalità liriche che sfumano nel gospel in un crescendo di toni e tensioni emotive che lasciano l’ascoltatore orfano nel finale perentorio. “Mona” è un cubanismo latinificato dove la voce della cantante si fa più suadente senza perdere mordente e fascino, il brano a mio parere più riuscito, anche se difficilmente presentabile in un live in Veneto. La seguente “Shark” è, purtroppo un ricalco trip hop delle sonorità dei Portishead, l’abilità canora della Talpo rimane evidente, il contesto dell’E.P. comincia ad essere un coacervo di stili, atmosfere e sonorità già sentite. Per “Babies” vale un po’ lo stesso discorso e non mi si concioni di “nuovo soul inglese”, questo è un refresh di cose già ascoltate verso la fine del millennio precedente, ciò non toglie valore all’interpretazione vocale della nostra, decisamente superiore alle produzioni propinatele. Il lavoro si chiude con “Lotus” dove, almeno, un bel campionamento di chitarra funge da piedistallo al talento vocale della cantante. Tirando le somme, un E.P. disomogeneo a livello di produzione ma una voce incantevole da seguire nel percorso che deciderà di seguire Stella Talpo nei meandri del suo innato talento, sperando che non vada sprecato con arrangiamenti poco consoni. (Filippo Fenara)
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