“In memory of Breonna Taylor, George Floyd, David McAtee, Eric Garner, Sandra Bland, and all those killed by police in the US. in tribute to those protesting police violence in the US at this time.”
Ian Fink
Ian Fink è un giovane musicista di Detroit, che indossa un gonfio casco di capelli ricci ed uno sguardo tra l’ingenuo e l’allibito. Per consuetudine ama produrre musica elettronica, partecipare a dj sets in giro per il mondo, ma il baluginio che me lo ha fatto conoscere su “Bandcamp” è questo extended play in piano solo che mi ha fatto rivivere le melodie jazz d’ambiente di un certo, maestoso Uri Caine, l’improvvisazione ispirata di Herbie Hancock, le dissonanze assonanti del tecnicista Brad Mehldau. Sapete, io amo l’espressione elettronica della musica sidestream e questo rappresenta uno dei rarissimi casi nei quali sono certo che sia doveroso il transito contrario, ovvero un ritorno al suono analogico del pianoforte, del quale Ian Fink è dotato domatore e percussore d’avori. In rete e sul tubo non si spreme nemmeno lo straccio di una bio su questo giovane ed eccezionale pianista jazz che, in un preciso momento della sua vita ha deciso di abbandonare il suo percorso artistico consueto, si è chiuso in casa e ha registrato questa suite confidenziale, improvvisata e rivelatrice di un talento brillante. Non sto a recensire i brani perchè non è il mio mestiere e, quando lo faccio, è per puro gioco, ma se amate il suono del pianoforte, il jazz ed i momenti di relax introspettivo, non dovete far altro che cliccare qui, farvi prima un pre ascolto gratuito, poi spendere quei dieci euro per avere lo streaming illimitato dell’E.P. (scaricabile anche in vari formati) ed aprire il forziere delle meraviglie di Ian, supportandone economicamente il lavoro.
Dimenticavo, non cercatelo sulla spotiffa, non lo troverete, emblema di un’insurrezione di sempre più musicisti non commerciali penalizzati dal colosso della musica in streaming che favorisce la fuffa alla musica con il proverbiale cazzo duro. (Filippo Fenara)
2 thoughts on “Audio Bagliori: “Solo Recordings // FP010” di Ian Fink”
Nonna Pitilla
molto interessante
lyth karu
🥂