M’accendo, mi spengo, in un vilipendio del mio empio stipendio, un compendio dello scempio che sto vedendo o sono io che mi sto vendendo? Forse non mi rendo conto o conto per quel che rendo? Orrendo esistere, mi difendo dal quieto vivere in un crescendo di tormento interno, tra paraculo e inferno resto all’interno dello squalo, spalo letame in eterno e non vedo l’esterno, m’esterno in versi sul quaderno, la poesia è il mio perno o son io che governo quanto secerno?
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4 thoughts on “Cosa?”
Teresa
Ma non eri ovunque tu?
Anna Leone
Sei tu che governi quando secerni. È così per tutti, per questo occorre prendersi la responsabilità delle parole che si lasciano.
Filippo Fenara
Non mi aspettavo una risposta su questa composizione. Comunque sia noi possiamo scrivere tutto, ma allo stesso tempo siamo delle particelle del tutto. Credo sia un paradosso poetico-filosofico.
Anna Leone
Possiamo scrivere tutto, ma tutto ciò che scriviamo non è il tutto che siamo