DISABITATI
Ci perdemmo dopo
che piovve
sul ponte di corda
appigliato alle maree
.
sospesi sulla voragine
di alghe secche e paura
.
lasciammo le ore
e le mani a tenerci
come se disabitati
avremmo potuto volare.
.
.
© Cipriano Gentilino dal blog omonimo
Tutte le volte che mi trovo a commentare qualche poesia di Cipriano Gentilino, ho una sorta di timore reverenziale, non tanto per la sua persona che si è sempre dimostrata gentile e alla mano, quanto per lo sconfinato potere onirico che le sue tracce palesano. Lo feci timidamente e reverenzialmente in passato con le carte carbone “Marea” e “Vento“, torno a scriverne oggi con la trasognante “Disabitati” un vero e proprio viaggio nel subconscio umano, narrato con pochi importanti termini dall’alto peso specifico semiotico, con un’incedere determinato, quasi marziale, a delineare un contenuto astratto ma ben visibile agli occhi, soprattutto il terzo. Cipriano Gentilino ha la capacità di togliere tutti i “veli di Maya” che filtrano la comunicazione quantistica tra la sua e le anime dei lettori. Molte persone spesso hanno (come me d’altronde) timore ad avvicinarsi alla vera poesia, a lasciarsi andare e carpirne i profumi, i suoni, l’intercalare, i significati subliminali che celano spesso altri significati più profondi come matrioske, la poesia è impulso, è istinto, è senso, la poesia è una carezza o uno schiaffo, la poesia è quella che riesce a creare con continuità e sapienza Cipriano Gentilino. (Filippo Fenara)
6 thoughts on “Carta Carbone: “Disabitati” di Cipriano Gentilino”
sibillla5 NADIA ALBERICI
Sono tutte piccole perle, nessuna esclusa, le poesie di Gentilino
Filippo Fenara
Sono concorde.
Nonna Pitilla
Davvero bravo
Cipriano Gentilino
Grazie e grazie ancora Filippo per la Carta Carbone e per la presentazione. Uno stimolo importante a continuare a scrivere. Te ne sono sinceramente grato. Ciao e buona giornata.
Filippo Fenara
Grazie a te, è un onore averti nella mia rubrica con le tue eccelse poesie, buona giornata anche a te.
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