Questa sera, prima di abbandonarci all’abbraccio di Morfeo, vi progongo una breve composizione di Carlo Becattini dal blog “Poesie Stralciate” accompagnate da un’immagine di copertina disegnata di suo pugno, in realtà collegata ad un’altra sua poesia, ovvero “Particelle“. “Lettere Dall’isola” è un canto in bilico tra la lettera, il poema e il racconto, è metafora della solitudine di un uomo, status che in tanti abbiamo provato negli ultimi mesi a causa della quarantena, della diffidenza reciproca indotta dal “divide et impera” e del deteriorarsi dei rapporti umani svuotati dai valori ancestrali in virtù di un fiorente mercimonio d’anime. Non mi resta che augurarvi una buona lettura ed una serena notte. (Filippo Fenara)
Lettere Dall’isola
Sono solo su quest’isola deserta che comincia dal confine della pelle e finisce sul contorno dell’anima. Uno spazio infinito eppure così ristretto, solitario ed al tempo stesso popolato, silente ma pieno di suoni. Parole, frasi, emozioni, persone, animali, eventi atmosferici. Ho tessuto la mia vita con la tendenza a navigare nel mare che mi circonda senza mai riuscire ad abbandonare l’isola. Ho vissuto illusioni, sensazioni, ricordi, tutto ciò che il tempo riesce a rubare con facilità, tutto ciò che poteva portarmi via. Rimango solo io, ancora a chiedermi se riuscirò a trovare una via di fuga, una scappatoia per ingannare il destino, l’illusione di un desiderio irrealizzabile, l’utopia della fuga dalla realtà senza che nessuno possa accorgersene. Qui il tempo non manca, ne ho in abbondanza, potrei dire infinito ed anche l’occorrente per scriverti pare non finire mai. Ti ho mandato un messaggio in bottiglia, l’ho affidato al mare, l’ho visto allontanarsi ondeggiando preda delle correnti e poi non l’ho visto più. Mi piace pensare che possa averlo trovato proprio tu. Ho continuato a scriverti lettere, le ho imbucate nella cassetta della posta. Mi piace pensare che qualcuno possa avertele recapitate. Ho digitato sulla tastiera tante lettere che ho inviato al tuo indirizzo immaginario, il tuonome@qualchecosa. Mi piace pensare che tu le abbia ricevute tutte e che tu mi abbia risposto ad ognuna con la gioia ed il sentimento che ti caratterizzano. Mi piace pensare che tu non sia cambiata ed anch’io vorrei essere rimasto lo stesso di un tempo, solo così posso esorcizzare la solitudine di questa piccola isola in cui sono costretto a vivere tutta la vita.
5 thoughts on “Il, Lo, La, I, Gli, Le: “Lettere Dall’isola” di Carlo Becattini”
Poesie Stralciate
Ops, mi è scappato il doppio disegno…pazienza, ormai rimane così.
Grazie Filippo per la condivisione.
Mi piacciono tanto le tue presentazioni/analisi dei contenuti che anteponi a ciò che condividi.
Filippo Fenara
…e a me piace tanto il tuo approccio con l’arte, la tua disponibilità e gentilezza. Buona serata.
Poesie Stralciate
Grazie, ormai buongiorno…
Anna Leone
Bella lettura. Bravo Carlo che hai saputo trovare le giuste parole per questa stare soli in mezzo al nulla. Bravo Filippo per la nota di lettura. Serena notte!
Moonraylight
Molto bella. Grazie a Carlo e grazie Filippo per averla condivisa!!😊