Il blog “Povertà e Ricchezza” è sempre foriero di racconti brevi “alta qualità” quindi mi sembrava il caso di cominciare a ripubblicare un piccolo resoconto di un momento che, da piccoli, abbiamo tutti vissuto, quello delle bolle di sapone. Noterete la scorrevolezza dello scrivere e il modo evocativo col quale Albert ci riporta all’infanzia, il tutto in poche semplici righe. Vi auguro, dopo questa lettura, di addormentarvi dentro “una bolla di…serenità”.
Bolle Di Sapone
Era il rito del tardo pomeriggio sederci sul muretto a fare le bolle di sapone. Nessuno di noi era un genio, le facevamo così, alla buona soffiando con foga con scarsi risultati, rovesciando a volte il contenuto della boccetta sui pantaloni o talora in bocca presi dalla disattenzione di far vedere agli altri quanto eravamo bravi.
Qualcuno lo era davvero. Faceva bolle gigantesche che poi riprendeva con l’altro lato del, chiamiamolo soffiatore, per farne un’altra gigantesca che si attaccava all’altra e poi riprendeva e così a lungo finchè scoppiava.
Rimaneva sul cerchietto così una patina di sapone e con una sola immersione nella boccetta, prendendole e riprendendole al volo, ne faceva una quantità numerica impressionante.
Per noi più schiappe, il sapone finiva prima del previsto, quindi dovevamo restare a guardare il bravo di turno sperando che inciampasse e che gli cadesse il sapone per terra. Tiè, ben ti sta. Ma non succedeva mai.
Ogni tanto capitava la fanciulla del cuore tanto sognata e ci stava a guardare. Per l’emozione i risultati erano ancora più scarsi del previsto a parte il solito “secchione” che la incantava con le sue performance e noi zitti e muti.
Le bolle, sapone permettendo, duravano prima del buio, poi si doveva tornare a casa per la cena, per i compiti, per imprevisti.
Se ne facevano ancora un paio che volavano alte nell’alito del vento serale e se erano buone sparivano dalla nostra vista. Qualcuno diceva che alcune potevano volare fino all’altra parte del mondo, altri che scoppiavano subito, altri non dicevano niente, le guardavano con le mani in tasca finchè non rimaneva nulla.
2 thoughts on “Il, Lo, La, I, Gli, Le: “Bolle Di Sapone” di Albert dal blog “Povertà e Ricchezza””
Biagina Danieli
Fantastico!
Enza Graziano
Che tenerezza ❤️ io le sto riscoprendo con mia figlia