SALUTI NEGATI
Mi alzo e fuori è buio
o forse lo è dentro di me,
la moka è già pronta
non ho forze la mattina,
accendo la fiamma
e si alimentano i miei pensieri.
Tornano alla mente visi contratti
che negano un saluto a chi ha sorriso,
il caffè sale ed è nero
come l’anima di chi coltiva odio.
Sorseggio delusione bollente
e vado a radermi pensieroso,
non fischietto stamattina
il motivo sarebbe un triste requiem
e non voglio celebrare il funerale
di un giorno appena iniziato.
Esce un po’ di sangue
e con esso il veleno iniettato,
senza barba ritorno puro
come quando ero bambino,
mi rivesto di dolcezza
ritrovando la mia essenza.
Qualcuno disse di scrollarsi la sabbia dai sandali,
ma le mie scarpe non hanno polvere,
le ho lavate da rabbia e rancore,
mi transfiguro, adesso esco.
di Daniele Corbo dal blog “Orme Svelate“
Quello di Daniele Corbo, non è un buongiorno, assomiglia di più all’ormai celeberrimo “buongiorno un cxxxo”, il tutto però narrato con una cadenza e una proprietà di termini eccezionale, una poesia noir che spacca la realtà di un qualsiasi risveglio (quelli del lunedì mattina in particolare) per coglierne i dettagli fondamentali e, attorno ad essi, ricamare pensieri filosofici e crudi, onirici e terreni, invisibili e palesi. Descrive l’iter abitudinario con paradigmi espansi come “il caffè sale ed è nero come l’anima di chi coltiva odio”, “non fischietto stamattina, il motivo sarebbe un triste requiem e non voglio celebrare il funerale di un giorno appena iniziato” e “senza barba ritorno puro come quando ero bambino, mi rivesto di dolcezza ritrovando la mia essenza”, insomma, trova la poesia dove apparentemente non c’è e questa è dote solo di menti ed anime estremamente sensibili ed elevate. Sulla tecnica di scrittura è superfluo disquisire, il tutto è fluente, scorrevole, come l’acqua fredda del lavandino che ci riporta alla realtà quotidiana di ogni giorno… (Filippo Fenara)
2 thoughts on “Carta Carbone: “Saluti Negati” di Daniele Corbo”
elettasenso
Completamente d’accordo con la tua analisi. Tutto scorre come nella mente un poco ancora metà nel sogno, la mattina. Ma in questa poesia non c’è sogno solo amara realtà, nera e amara come il caffè.
Nonna Pitilla
Si molto bella