BASSA MACELLERIA
Nella bassa macelleria sociale
imperversa, rorida, la vena del male.
Di solitudine disperse chiuse mani
sanno di rancore senza un domani.
E gli occhi?
Vitrei senza segno di tatto
fuggono, vacui, la stagione del contatto.
Il sibilare di un saluto è suono muto
e lo sputo è veleno, sa di bismuto.
Di paura è schiava questa carne distratta,
vive e alligna in città sospese
e non v’è cura…
alcuna, solidale, per altre imprese.
Mentre il respiro affannato del tuo vicino
somiglia al fiato sul collo dell’assassino.
Crogiuolo è questo di inattesa distopia
E t’auguri un risveglio in sinapsi d’altra via.
Nella bassa macelleria…
di Ettore Massarese dall’omonimo blog
Quando ho letto “Bassa Macelleria”, mi sono assicurato fosse proprio di Ettore Massarese, solitamente Maestro di levità, alfiere della bellezza della natura, propagatore di petali lirici. Sì, è la sua penna quella che ora racconta l’odio reciproco che alimenta questo periodo di repressione strumentale, di malattia, di morte, è il suo potere onirico che condanna il “cane mangia cane” attuale, è la sua vena aulica che sgorga il sangue ingiustamente versato nelle strade. Tecnicamente Ettore può fare ciò che vuole con le parole e decide quindi di trasformarsi in cronista del fastidio, corredando il suo rapporto con immagini che evocano la carne cruda, cruda come il male che serpeggia ormai ovunque da quando ci siamo tutti resi conto che i tiranni, in cambio di privilegi aleatori, ci hanno sottratto indebitamente i diritti umani conquistati in secoli di battaglie. Tutto trae origine, come dice Laura Berardi, dall’egoismo di continuare a cercare di guadagnarsi la vita a discapito di quella altrui, indossando maschere affrante che, come afferma Biagina Danieli, “non salveranno il cielo secco del mondo post virale“. Le persone sensibili si stanno ricompattando empaticamente, la rivoluzione è appena cominciata, sono certo che saremo in tanti a non aderire alla “Bassa Macelleria” e ci salveremo, eccome se ci salveremo, perchè ci sono Ettore, Laura, Caterina, Biagina, Matilde, Manuela, Filippo e altri miliardi di altri esseri umani che stanno costruendo le premesse per un mondo migliore. (Filippo Fenara)
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4 thoughts on “Carta Carbone: “Bassa Macelleria” di Ettore Massarese”
Nonna Pitilla
bellissima. come sempre
Casalinga Sempre Felice
Crudelmente bella ma ahimè purtroppo è la realtà. Come sempre Fil la tua recensione e presentazione dello scrittore è bella, audacemente speranzosa… E voglio crederci a questa speranza!!!!
Filippo Fenara
Più agguerrita che speranzosa! 😉
Ettore Massarese ( fu Franz)
Ah, Filippo caro… io credo che il dannato virus ha finito per mettere a nudo quel che già da decenni è un processo di sfaldamento della convivenza civile strutturata…solo un processo dal basso di sdegno condiviso (non certo biecamente rivoltoso come quello che mettono in atto gruppuscoli strumentali di “negazionisti” ) potrà salvarci…certo una rivoluzione ad alto tasso etico che attualmente nessun movimento o gruppo o partito rappresenta…ma serrare le fila riconoscersi non accettare atteggiamenti scontati e rassegnati è un inizio… un primo grumo di idee e passioni… non sai quanto mi sei caro…e grazie sempre per le belle parole.