Ora andiamo a leggere un racconto / articolo dedicato a chi ha vissuto – come me per esempio – la sua adolescenza negli anni ’80 e si ricorda del famoso spot della Vespa 125. Ecco Sylvia quindi riguardare lo stesso spot quasi 40 anni dopo, da un punto di vista diverso, nostalgico ma non malinconico e reso vibrante dalla sua efferscente scrittura. Sul suo blog potrete trovare diversi spunti per una lettura leggera e antistress, il link è in fondo all’articolo. (Filippo Fenara)
You Come And Go, You Come And Go!
La memoria, alle volte, sa essere finta quanto una foto photoshoppata. A fidarti, può capitare che fai bene, ma quasi sempre capita che ti fai male all’osso sacro, perché quello che hai in mente è solo un parente lontano di quello che ti ricordavi.
Comunque.
Boy George io lo adoravo.
Erano gli anni ’80 e qualche spicciolo. Sulle note di Karma Chameleon io ci sognavo un ballo romantico avvinghiata ad un improbabile principe azzurro.
Poi è arrivata anche quella pubblicata’, quella dei due ragazzi sulla Vespa e le note di Karma Chameleon in sottofondo. Il punto è che quella pubblicità me la ricordavo tutta diversa, Boy George e Vespa a parte.
Sì, ci sono lui e lei, il pullman perso, il dai salta sul Vespino con sorpasso sborone, Boy George, e il chi se ne fotte del pullman, meglio rischiare la vita con te sulla vespa. E già questo a me mi faceva sognare.
Solo che io me lo ricordavo un po’ più come dire, glam. Ricordavo una striscia d’asfalto assolata lungo la costa dell’Adriatico in agosto, tipo quella che va da Rimini a Riccione. Non ricordavo un bus disastrato di fine Ottocento, tipo le corierre che noi studenti sfigati ci toccava prendere tutte le mattine per andare a scuola.
E lui, lui, il mio principe azzurro, me lo ricordavo un po’ più simile a Tom Cruise. E invece a rivederlo bene ora, è un paninaro con le Timberland ai piedi, il golfino rosso sulle spalle, gli occhiali tipo persol e l’orlo dei pantaloni “c’ho l’acqua in casa”, e un’eccessiva fiducia nella frenata a pedale della Vespa.
Lei, in compenso, è bionda e bellissima, proprio come me la ricordavo. Peccato che io sono mora con gli occhi scuri…
Il casco a quei tempi non si portava, non era obbligatorio, era più divertente schiattare con i capelli al vento, protetti solo dalla gommina gel.
La Vespa PX, quella almeno è davvero come me la ricordavo, cioè una Vespa PX. Almeno quello.
E c’è l’amor, you come and go you come and go, e lei eccola lì che anziché salire sull’autobus, lo risaluta e lo aspetta.
E io sarò un’ incredibile romantica, ma tutt’oggi che non siamo più nell’85, farei follie per un ragazzo che mi porta a prendere un autobus in Vespa, you come and go you come and go…..
I love you Boy George and I love you ragazzo della Vespa.
One thought on “Il, Lo, La, I, Gli, Le: “You Come And Go, You Come And Go” di Sylvia”
lyth karu
Nella pietra, disse Michelangelo quando gli portarono l’enorme blocco di marmo bianco di Carrara e gli chiesero: ora che ci fai? ci sta dentro Mosè e lo devo liberare.
Ecco, nelle parole ci stanno dentro le belle composizioni, quando come questa, si sanno liberare…