A mio modesto parere:
Negazionista è colui che nega la presenza di qualcosa, in questo momento il c…., e non chi nutre dubbi sulla destabilizzazione di un popolo dovuta all’evidente terrorismo mediatico. Non chi nutre dubbi sul conteggio dei morti, che sicuramente è pesante ma probabilmente è comprensivo di morti per altre malattie (lo scrivo quest’ultimo pensiero per casi di conoscenze dirette).
Negazionista è chi nega non ci sia da parte delle case farmaceutiche nessun profitto nel brevettare e vendere un va….. (vedere la borsa come ha risposto per la sua prossima emissione nel mercato) e non chi crede che la scienza non debba essere al servizio del potere.
Negazionista è chi crede che nella sanità sono tutti angeli, e non chi ricorda che certi posti, soprattutto dirigenziali, sono stati assegnati agli amici degli amici e che nulla han fatto per denunciare tagli e sprechi lasciando che la sanità si sgretolasse. Non certo chi sa che basta, purtroppo, un premio due soldi in più per far tacere la maggioranza dei lavoratori (per ogni co…. dato lo stato paga, per ogni turno con co…. dati c’è una maggiorazione in busta paga (dato fornito da una infermiera, non so se vale per ogni regione). (ovviamente e per fortuna esistono medici, infermieri e operatori che il loro mestiere lo fanno perché lo amano ma spesso vengono silenziati)
Negazionista è chi nega ad altri di avere un pensiero critico e non uniforme ai vari dettami e non chi pensa che il potere stia cavalcando a suo favore questo triste avvenimento per rafforzare il capitalismo e la repressione.
Negazionista è chi nega l’evidenza di una società che sta andando allo sfascio e non chi denuncia la mancanza di una vera organizzazione sanitaria in primis e la necessità di cambiare la società distruggendo lo stato, il capitale e i tutti i suoi servi a favore di una società libera e autogestita.
Poi che qualche barone di università oltre a molestare studentesse si diverte a dare dei matti a chi ritiene di poter pensare con la propria testa la dice lunga su chi è talmente suddito da cagarsi addosso dalla paura pur gridando libertà o morte.
Buongiorno popolo di fb.
3 thoughts on “Siamo a Post: di Caterina Barbierato dal suo profilo Facebook”
lyth karu
Uno storico (forse tedesco, non ricordo più uffa) scrisse, anni fa, una storia di “Roma” in cui, non ancora Impero, ma già all’affacciarsi fuori dal loro piccolo villaggio, i romani incapparono in uno scandalo di enormi dimensioni. Si trattava di questo: “Essi avevano un distaccamento militare a Marsiglia, il cui solo modo per approvvigionarlo era la via del mare, essendo quella terrestre non in mano loro e quindi decisamente impraticabile anche per mancanza di strade. Così spedivano vettovaglie ed armi noleggiando navigli, da pagare al rientro del viaggio con le credenziali di consegnato. Dopo alcuni viaggi gli armatori si rifiutarono al nolo per via che alcune spedizioni erano o vittime di naufragi o facile preda di pirati e loro perdevano naviglio e compenso insieme. Allora il Senato deliberò che fossero pagati prima. Fu un disastro economico, gli arrivi a Marsiglia si ridussero di molto e occorse aumentare il numero delle spedizioni. Il mondo è piccolo e i segreti facilmente emergono, così si scoprì che lungo le coste delle rotte fiorivano floridi e insoliti commerci di manufatti romani. Il Senato aprì un’inchiesta e si capì che molti naufragi e ruberie di pirati erano fasulli, orchestrati da armatori senza scrupoli per arricchirsi facilmente a man bassa”. Lo storico disse che il processo durò 40 anni e finì senza colpevoli. Intanto l’erario romano si era svenato e di molto assai.
Il bene comune è oggetto di cupidigia anche nei più modesti ambiti familiari, qualunque siano i modi di amministrarsi. Arrendersi? no! Vigilare si! con gli strumenti delle democrazie. Non ci si riesce? si passa alle rivoluzioni? Queste vengono cavalcate, prima o dopo, dagli “assi prendo tutto”: vedere Stalin, Mussolini, Hitler, Mao, che di questi signori la storia ne è pregna assai, dalle origini sino ai nostri giorni.
Dare delle patenti a questo e a quello è dimenticarsi che ciascuno pensa come può o come vuole: i primi sono gli agnelli nelle fauci dei secondi ed entrambi non cambieranno.
Ci si vede alle prossime elezioni, magari ci sarà un cambiamento e chi sa che non sia in meglio… speriamo non in peggio! uffa.
Filippo Fenara
Posso postare questo tuo colto commento venerdì?
lyth karu
Manca dei riferimenti dello storico e del libro; se non importa, ok e… 🙂