Questa è una recensione per chi, negli anni ’90 ha vissuto in pieno il periodo di svolta della musica elettronica che prese a braccetto le sonorità hip hop per dar vita al trip hop e strizzò l’occhio al raggamuffin e ai toasters nello stile Jungle. Parlando proprio di quest’ultimo genere, ho avuto l’occasione di sentire e poi riascoltare a ripetizione, l’album “Addict” dei Dub Pistols, una compagine inglese fondata proprio nel 1996, che conta al suo attivo diversi albums, collaborazioni e colonne sonore sia di films che di videogiochi. Il dubbio che mi rimane è cosa possa aver spinto, se non la passione, il gruppo a pubblicare nel 2020 un album di – stratosferica – jungle, proprio nel periodo in cui non se ne sente più parlare, quasi fosse un retaggio dimenticato nel decennio pre terzo millennio. A parte la scelta apparentemente antieconomica, il disco è un ordigno composto da tappeti muscolosi e curatissimi cavalcati da toasters encomiabili per stile ed intensità espressiva, ogni volta che premo play mi ritrovo sudato a ballare fino alle 6 di mattina nelle sale spoglie del vecchio “Link” di Bologna, un locale autogestito o, forse è meglio dire, un centro sociale che prese parte al ribollente fermento artistico felsineo degli anni ’90. Premettendo che tutte le canzoni del disco sono eccezionali, nessuna esclusa, ci ascoltiamo assieme tre tracce che a me hanno trasmesso un’energia positiva smodata il tutto “preparato e confezionato” da grandi professionisti: cominciamo con la title track “Addict”.
È incredibile come dopo una partenza “diesel” il pezzo si scateni in rime e beats simbiotici fino al civico ritornello che, in italiano, recita “dipendente dalla linea di basso”. Folgorante. Ora sentiamo direttamente l’ultima impronta del disco “Soundboy” che mi fa impazzire per la scarica adrenalinica che scatena e per lo stile raggamuffin interpretato con una tecnica impressionante dal bravo Cheshire Cat.
Andiamo a finire con l’altrettanto splendida “Two Generals” dove il red carpet elettronico di basso e batteria è un invito a nozze per la coppia di toasters Ragga Twins.
Questo dei Dub Pistols è un album inaspettatamente skilloso, stiloso e avvolto da un’aura vintage che lo rende ancora più affascinante e trascinante. Uno dei lavori, ovviamente per gli avvezzi al genere, più belli usciti negli ultimi anni, straconsigliato. (Filippo Fenara)