Dev’essere un tipo parecchio introverso questo Emapea. L’unica cosa che si evince dalla rete è che è di origini polacche. Null’altro. Io lo seguo con passione dall’eccezionale “Seeds, Roots And Fruits” che mi è stato d’ispirazione per numerose cose che ho scritto, ma stasera parlerò del suo ultimo album “Jazzy Vibes Instrumental” del quale esiste anche una versione rappata dall’emsì Kid Abstrakt ma, onestamente lo trovo molto meno impattante e chillout. A proposito, Emapea, è un produttore di basi hip hop che spesso incrocia con samples e strumenti jazz per creare atmosfere di lusso acustico, può essere erroneamente inserito nella categoria della chillout music ma il nerbo e le radici non mentono, il flusso è rilassante ma anche di spessore musicale. Infatti comincio con il farvi ascoltare – ma solo se avete in caldo la spotiffa perchè Youtube non risponde – la tosta “Deeper Than Rap” dove un carpet notturno viene cavalcato da campionamenti di vibrafono e, sul finale, un sassofono ne amplifica la profondità. Di seguito vi consiglio un play sulla raffinata e misteriosa “Airplane Mode“, dove un beats trotterellante viene surfato da un ipnotico sample di pianoforte e da echi di voce in stile dub in un contesto molto sala da tè. Chiudo questa breve carrellata con “It’s all good“, con un tappeto trascinante, di quelli che vi fanno inclinare la testa a tempo come in un “sì” ripetuto fino alla fine del brano, senza perdere in classe e pacatezza sonora. Insomma, un disco rilassante sopra il quale chiacchierare amabilmente con amici ed amiche, capace di creare quello stato psicofisico propedeutico alla creatività artistica, oppure può lussuoso sottofondo che sostituisce le gracchianti amenità trasmesse dalla televisione. Buon ascolto. (Filippo Fenara)