Poesia, racconto o improvvisazione etilica jazz? Saimon aka Bretella Seduta ci delizia con i suoi “pensieri astratti refusi di una bottiglia di vino” che scorrono quasi noncuranti della punteggiatura in una melodia aulica, cronistoria del quotidiano che appartiene a tanti di noi, dopo una logorante ed alienante giornata di lavoro fino al contemplare la volta celeste, in quel sito “da dove tutto ha origine”. Una dolce sorsata di questo brevissimo racconto non potrà che rendere il vostro sonno più sereno. (Filippo Fenara)
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Di pensieri astratti refusi di una bottiglia di vino che lasciano nell’aria quella gradevole sensazione di sazietà mentale impigrita da una logorante giornata di lavoro, fatta di continui saliscendi emotivi e di procedure robotiche, ebbene di questi pensieri, fuorvianti pellegrini che inquinano spirito e anima, è meglio farli evaporare nell’etere dei ricordi senzienti che nessun ritorno assaporeranno mai. Ed è lì in un libero e quieto vivere di un corpo, sì stanco, ma che brama un caldo rifugio, che la penombra si fa notte ed accende le sue stelle, fatto di luci gemelle che brillano nel firmamento del cielo. E quel corpo che si è fatto spirito riassapora l’innegabile bellezza della volta celeste, che altri non è che il lieto portale che conduce lassù e ancora più sù, laddove ad un certo momento si scorgeranno i pilastri eterni, guardiani della soglia che accompagnano al di là del vuoto cosmico il viaggiatore di mondi verso quel luogo da cui tutto ha origine.
4 thoughts on “Il, Lo, La, I, Gli, Le: “(.)” di Bretella Seduta”
endorsum
Eccolo!
Bretella Seduta
Improvvisazione etilica jazz mi piace.
Filippo Fenara
😊
Bretella Seduta
🤗🤗