Come nell’altra sua “Il Concerto” (se volete rileggerla trovate di seguito il link alla prima parte, alla seconda e all’epilogo), Luisa Cataldi dedica la parte centrale del suo trittico alla forma poetica, continuando il racconto tra versi che proseguono nell’autodisamina del protagonista di “La Domanda”. Attraverso questo schema di pubblicazione, la scrittrice crea un intreccio tra prosa e poesia e si presta, come in questo caso a collaborazioni esterne di due “cavalli di razza” come @inosservatapasso (che già i lettori di LeMieCose dovrebbero conoscere) e @ipensieriinparole che vi presenterò con una carta carbone nella tarda serata di Domenica. Ora lasciatevi cullare dal rollio di questo golfo di parole idilliache…
La Domanda (Parte II Di III)
Granelli d’identità smarriti / in un incolto e brullo campo / nel quale io mi gettai / ed ora singhiozzo sconfitto / per la loro inutile ricerca. Graffi d’un filo spinato / sulle mie mani che ardirono / senza in verità mai oltrepassarlo. Io, ancora da questa parte / da questa e non dall’altra / per codardia del vivere. Temo i miei stessi frammenti / mal riposti e mal custoditi / che implodono in momenti improvvisi / senza casualità alcuna e necessaria / ma solo per mia follia istigati. Colpa di un uomo galeotto / che è figlio della sua stessa prigione.
© Luisa Cataldi dal profilo Instagram @cataldi_luisa
Domani alle 21:00 la terza ed ultima parte del racconto, seguito, alle 22:30 dalla poesia di @ipensieriinparole da essa ispirata.
Se ieri vi foste persi la prima parte del racconto, la trovate qui, se vi foste lasciati scappare anche la poesia “Rimuginio” di @inosservatapasso da essa scaturita, cliccate qui e tastatene la consistenza aulica.