Gli scritti di Carlo Becattini, sia in poesia che in prosa sono, come dicevano gli speakers delle radio libere un po’ di tempo fa, “i più richiesti dagli ascoltatori” (ovviamente lettori, in questo caso) sulle frequenze di Le Mie Cose. Lo capisco, lo scrittore toscano è un po’ il “mio” asso nella manica, potrei tranquillamente scegliere ad occhi chiusi tra le tracce del suo sconfinato repertorio con la matematica certezza di riuscire ad incantarmi e ad incantare i followers di questo blog a cospetto del suo scrivere nitido, scorrevole, compito: il suo talento che più mi lascia sbalordito è la capacità di creare una connessione intima, come se ognuno di noi fosse l’unico destinatario delle sue lettere, protagonista assoluto delle poesie e coinvolto in prima persona dai suoi racconti. Augurandovi una serena notte, vi lascio quest’incanto di missiva che, come da copione, vi entrerà sommessamente sotto il petto. (Filippo Fenara)
Giorni Graffiati
20 marzo 2011
Cosa farai di bello in questi giorni dall’umore ballerino graffiati di malinconica schizofrenia?
Sono al parco a godermi la brezza che preannuncia l’arrivo della primavera.
Il verde dell’erba ha tonalità stupende e mi dispiace quasi doverci passare sopra con le ruote della mia carrozzina.
Lo facevo notare poco fa all’infermiera che mi ha accompagnato, vedessi che bella ragazza.
Un po’ ti assomiglia.
Ah, quanto tempo è passato da quando spiavo le tue prosperose forme senza farmene accorgere per una sorta di pudore nei tuoi confronti, forse se fossi stato un po’ più mascalzone non sarei a rimpiangere, ma chi può sapere cosa è giusto e cosa sbagliato?
Ricordi quando ti trovai?
Che emozione, che gioia.
Saranno cinquant’anni tra otto mesi.
Ma ci pensi, sono cinquanta anni che ci scriviamo lettere in bottiglia.
Le ho conservate tutte.
Anche le bottiglie, ho la casa piena.
Sai che è una mia passione.
All’interno dei vetri colorati riposa tutto il nostro passato, ma anche il presente ed il futuro.
Tutto su di noi e sul mondo.
Anni e anni di fatti quotidiani e interiorità, di pensieri e amicizia, di sentimenti i più disparati.
E’ anche vero che non ho più l’età di una volta e mi stanco presto.
Ma non disperiamo, abbiamo tutto il tempo che vogliamo.
Ti abbraccio forte forte, insomma … un abbraccio, forse meglio una carezza, sai, la forza è un po’ che m’ha lasciato e anche tu hai poco da ridere (anche se so che l’hai fatto) e che un abbraccio forte lo tenti sempre.
2 thoughts on “Il, Lo, La, I, Gli, Le: “Giorni Graffiati” di Carlo Becattini”
Poesie Stralciate
Grazie Filippo.
Filippo Fenara
Sempre grazie a te Carlo, il tuo livello è una garanzia.