Diciamolo sinceramente, non si sta in rilasso vero se mancano i racconti di Albert sulle balotte anni ’80. Nei suoi scenari fumetto ci si trova e ci si ritrova, si legge e si rilegge, vista la comoda fruibilità e friabilità reader friendly. Se vi garba il genere, il consiglio di andare sul suo blog “Povertà e Ricchezza” (linkato in calce anche su Facebook) è un must, i reblog che ne faccio io su Le Mie Cose sono solo un prezioso arricchimento al palinsesto quotidiano succedanei di una preventiva e goduriosa lettura. La seconda parte di questo racconto andrà in onda domani sera alle 21. Andate scioltissimi…
Natale: Stella, Decorazioni Natalizie, Il Kid, I Ragazzi (Parte I di II)
Stella, nonostante la sua giovane età, era la padrona sia dei muri che del suo bar, lo aveva chiamato Stella in onore del suo nome.
Questo l’aveva sempre divertita molto, perchè era il nome tipico di un bar di periferia anche se a differenza di altri, posti in luoghi più grigi e anonimi, il suo era vicino alla piazzetta alberata, quindi era ottimo.
I tipi loschi e strani c’erano anche dalle sue parti, ma che ci posso fare, mica posso buttarli fuori, pagano e io con i soldi ci campo, aveva detto la bella barman a uno dei suoi avventori scocciato dalla presenza di strani capelloni con giacche di pelle e borchie ai pantaloni.
Sono METALLARI, metalheads, aveva replicato un altro, mode giovanili. Stili di vita, aveva ribattuto un terzo amico di quei ragazzi vestiti di nero.
La discussione, le discussioni andavano avanti tutto il giorno, lei doveva starci dietro ed ascoltare un pò e dire la sua anche se non era d’accordo sempre.
Gli avventori sono la tua famiglia, le aveva detto un vecchio gestore, anche se non ti piacciono parla ogni tanto son loro, ti pagano, sono quelli che ti fanno mettere assieme il pranzo con la cena.
E mi fumano tutto il giorno in faccia, sui capelli, sui vestiti, sulla mia salute aveva pensato fissando la nebbia padana. Andassero a fumare fuori…al diavolo!
A Natale aveva addobbato il bar con le solite lucine simil cimiteriali che aveva trovato in un mercatino dell’usato a quattro soldi e messo qualche festone rosso e giallo. Sopra la porta aveva messo una stella cometa e una scritta Buone Feste.
Basta così, con buone feste si augura tutto, dalla viglia alla Befana.
Adesso che era questo tempo si prodigava in numerosi PUNCH al rum, mandarino e BOMBARDINI caldi.
Andavano a gogò, fanno proprio un’atmosfera natalizia, diceva sempre quel buon diavolo di Tango dopo il quarto bombardino (più altri bicchierini prima dopo e durante) e tu…
…tu Stella lascia perdere quelle decorazioni, sei tu quella migliore. Sai cosa?
Mettiti un pò di lucine addosso e sarai ancora più luminosa, aveva bofonchiato un tale Mario, dopo il dodicesimo punch, uno senza denti…uno che fumava come un turco…uno che ci provava sempre…
…pazienza Stella, pazienza, si diceva da sola. Un giorno magari arriverà il principe azzurro che mi porterà via.
3 thoughts on “Il, ,Lo, La, I, Gli, Le: “Natale: Stella, Decorazioni Natalizie, Il Kid, I Ragazzi (Parte I di II)” di Albert”
Povertà 🌟 Ricchezza
Grazie delle belle parole caro Filippo, credo di essermi un pò ghettizzato in ambienti vintage retrò 🙂 Poi la foto di questa ragazza è splendida, che meraviglia, chissà chi è 😉
Filippo Fenara
Grazie a te, Albert…
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