Il ritmo. Il superpotere di Francesco Minichini aka @jodelaki è quello. Non so da dove abbia attinto quest’abilità metrica, approfondirò. “Mantra” è una poesia d’amore, in un romantico legato nelle parti iniziale e finale e sostenuta da un “boom bap” nei blocchi interni, avvalorati anche da un vocabolario più eclettico e frizzante, Jode riesce ad essere, nella stessa composizione, poeta classico e cantastorie, in una simmetria che rimane in perfetto parallelismo con il contenuto emotivo espresso. Mentre rileggevo “Mantra” ho avuto la visione immaginifica di un ragazzo seduto sui tipici tre scalini davanti alla porta d’ingresso delle case popolari americane con una lattina di birra ai piedi, le cuffie, mentre scriveva questi versi d’amore in uno dei tanti cinerei angoli urbani dove amore non c’è. Continua così Jode, stai sempre in luce.