Ad Elisa Giusto ed altre autrici ed autori di Instagram, è stato chiesto di scrivere un componimento ispirato dal dipinto “La Passeggiata” di Marc Chagall (nella copertina dell’articolo) e, a parte il gioco socializzante, l’esercizio creativo e l’empatia che queste iniziative avvalorano, la parola che riassume la mia accorata attenzione nei confronti di “Felicità” prende una declinazione desueta: attillatura. Questa poesia è una macchina del tempo che ci trasporta in un giardino della Parigi del ventesimo secolo, il vocabolario eccelle in pertinenza, l’intercalare metrico è atipico per lo “standard” di Elisa ma risulta così attinente a due mani che si stringono sotto un sole di primavera, l’unica “dissonanza” risiede nel non essere un testo di stampo cubista ma, come i difetti rendono gli esseri umani più veri e credibili, sono certo che @riemersa l’abbia voluto come “condicio sine qua non” per marchiare con la sua tempra questa che ritengo un’opera da non sottovalutare. Complimenti a Elisa Giusto, sempre in quota. (Filippo Fenara)