Enza Graziano, autrice di deliziose composizioni, psicologa di professione e persona sempre disponibile allo scambio intellettuale ed emotivo, ritorna ad essere gradita ospite di LeMieCose con “Prendi Un Coltello”, una breve e calzante narrazione di un accesso di disturbo paranoide della personalità. Benchè l’autrice abbia il potere, scrivendo, di “leggere” le anime altrui, vi invito a desistere dalla sospettosità impugnando lame affilate per continuare invece a seguire con coinvolta meraviglia gli scritti di Enza Graziano, perchè rientrano nella gamma dei ritrovati terapeutici della medicina spirituale. (Filippo Fenara)
PRENDI UN COLTELLO
(Federico non riconosce il suo dramma)
– Dai, prendi un coltello e usciamo.
– E dove dovremmo andare?
– Ma non la vedi quell’auto nera?
– Sì, certo che la vedo. Lo so che viene tutti i giorni e resta parcheggiata per un po’ davanti al portone. Cosa credi, che non sia abbastanza attento? C’è un uomo alla guida, grosso e sempre vestito di scuro. E poi appena una donna bionda esce dal portone e sale in auto, sgomma via.
– Bene. Vedo con soddisfazione che non ti sfugge nulla. Devi continuare così: ricorda che io sono l’unico a cui importa qualcosa di te e soprattutto l’unico che ti crede. Tornando alla coppia sospetta, ieri stavo per uscire e ho aperto improvvisamente la porta. Indovina chi mi sono trovato davanti? La biondina che esce correndo dal portone. E cosa stava facendo? Non posso averne la certezza, ma un’idea ce l’ho di sicuro: aveva lo stetoscopio al collo. È rimasta immobile per un istante, poi si è voltata ed è scappata. Ho provato a rincorrerla per chiedere spiegazioni, ma era velocissima, e quando sono uscito in strada era scomparsa.
– Per caso vuoi dirmi che ogni giorno quei due vengono a spiarmi?
– Bingo! Finalmente ci sei arrivato.
– Oh no, no, no. Lo sapevo. Lo sapevo. Sono quelli della Microworld. Vogliono rubarci il progetto! No, no, non lo permetto, non lo permetto. Ma non possono, non ci riusciranno. Lavoro sempre con le spalle al muro e mai accanto alle finestre, ogni ora controllo che nessuno abbia introdotto cimici nella stanza, non parlo con nessuno se non con te… ma perchè mi è sfuggito che avrebbero fatto di tutto per arrivare al mio lavoro! Ora che hai sorpreso lei, staranno cercando altre strade. Sì, altre strade. Devo controllare il tetto, potrebbero calarsi da lì. Il tetto, il tetto; devo salire sul tetto.
– No, no Federico: bisogna risolvere il problema a monte. Dai, prendi il coltello, scendiamo ora che sono qui. Devi proteggere il tuo duro lavoro.
– Ma sì, sì, sì, hai ragione, hai ragione. Prendo il coltello e andiamo, andiamo. Andiamo.
– Federico, con chi stai parlando?
– Con nessuno, Elena! Quante volte ti devo dire di non entrare nella stanza senza bussare! Devo lavorare, devo lavorare. Ora devo andare, devo andare.