È gratificante accorgersi che, in pacificamente sovversiva controtendenza, le “collabs”, ovvero le collaborazioni tra creativi all’interno dei social, si stanno diffondendo più velocemente della pandemia: un segnale di coesione che parte dal basso, l’abbattimento delle prime paratie entro le quali l’umanità intera è stata lottizata coercitivamente. Se poi la collab in questione è tra l’incadescenza lessicale di LeeLoo e l’introspettiva e personalissima inquadratura fotografica di La Fleur, si viene a creare un’alchimia espressiva comburente, un plusvalore umano e artistico d’alta quota. Pollice alzato per l’ossessivo ed intrigante studio delle ombre (fotografia di copertina) che sta attanagliando le attenzioni della talentuosa La Fleur, la quale ha anche battezzato la rubrica di LeMieCose “Foto Sintesi” in un’indimenticabile articolo che potete rileggere cliccando QUI. Il nesso con la passionale sinuosità del veicolo lirico di LeeLoo risiede proprio nell’ombra che è lentamente diventato quello sguardo ora che l’autrice scorge sè stessa, rimarcato nella perentoria chiusa dopo una colata di versi assetati di iridi attente, dopo un pulsante intercalare dialettico, un battagliero scrivere di ciò che si vive e non più di quello a cui si deve sopravvivere. Queste due artiste non rappresentano la tanto osannata “realtà aumentata”, ma la “normalità irripetibile” che solo la collaborazione, la coesione, la solidarietà e il disinteresse economico possono amplificare all’infinito. (Filippo Fenara)
DISSOLTO
Ottempero
il fato
incrinando
frammenti
di te.
Aspra
esecuzione
si riversa
intermittente
nel cuore.
Ordunque,
io vago
in sequenze
obliterate
di armonie.
Sebbene,
dissolto
è il
tuo
sguardo,
ora
che scorgo
me.