Il Post Punk è diventato il movimento musicale liquido che traccia la connessione tra le psicotiche ma profetiche angoscie del punk e la realtà distopica del presente dove l’umanità è sottoposta ad un continuo stress psicofisico. Schernire, irridere e descrivere con sarcasmo sono gli antidoti dei britannici TV Priest per sopportare le forti pressioni del subbuglio sociale, senza la pretesa di cambiare il mondo, ma con l’amaro e sardonico intento di ribadire che la grave situazione alla quale ci hanno portato classi dirigenti asservite a poteri forti senza scrupoli, era già prevista dagli anni ’80, quando chi provava a lanciare un grido d’allarme veniva tacciato di pazzia ed emarginato, se non represso farmacologicamente o con la violenza. Il suono di “Uppers”, l’ultimo album dei TV Priest, può essere affiancato alla nuova ondata del post punk di gruppi come gli Idles o i Fontaines DC, con alcune sfumature scure che ricordano i Joy Division, quindi riff ripetitivi e ipnotici di chitarre estremamente distorte, batteria e basso che lavorano come macchine automatiche vestendo l’intero lavoro di tempra industriale e la voce antimelodica del cantastorie popolare Charlie Drinkwater a dare un forte senso al malcontento generale toccando temi importanti nelle liriche caustiche del disco. Un forte attacco ai media, in particolare alla stampa, è lanciato dall’aggressiva “Press Gang”, che andiamo ad ascoltare.
Dunque dicevo che i testi delle canzoni dei TV Priest ne rappresentano il vero raggio espressivo che va a toccare argomenti importanti in tono dissacrante, denunciando implicitamente un malcontento palese e rispondendo alle follie dei governi e delle lobby mondiali con ironica protesta. Ma, alla fine dell’album, è un piacere ascoltare “Saintless”, una traccia introspettiva dove giunge la dignitosa ammissione che nessuno di noi è un santo o una persona perfetta, pungolo necessario per dare un senso a tutti gli attacchi al sistema dei brani precedenti questa ciliegina che va ad adornare l’intero album. Andiamo quindi all’ascolto di “Saintless” e scandagliamoci le coscienze…
Il Post Punk rispunta, fin dagli anni ’80, ogni qualvolta il malcontento abbia bisogno di un megafono che amplifichi le grida di protesta del popolo, evitando di cadere in euforie commerciali ingiustificate o in suoni pop mainstream inadeguati al contesto attuale. I TV Priest, secondo me ne sono eccellenti rappresentanti ed è per questo che ve li ho presentati e ve ne raccomando l’ascolto e la lettura dei testi, veramente molto interessanti. Statemi in luce.