I due ineffabili autori del blog Centoquarantadue trovano il loro punto di forza nei racconti – a puntate o blogtales – e recentemente hanno dato il via a narrazioni ispirate dai fiori che mi hanno colpito per la delicata scorrevolezza e per la notevole tecnica palesata, veramente un bouquet di parole e pensieri infiorescenti. Vi lascio alla gradevole lettura di questo breve racconto e, se vi sarà piaciuto QUI trovate anche il primo, evocato dall’eleganza straordinaria dei gigli. Statemi in luce. (Filippo Fenara)
LE ZAGARE
Aveva sempre pensato che fosse così sciocco il rito del lancio del bouquet: tutte quelle giovani donne, che un attimo prima ancheggiavano sinuose su tacchi vertiginosi, inguainate in abiti elegantissimi e attente a non scomporre l’acconciatura delle grandi occasioni, improvvisamente si lanciavano l’una sull’altra come giocatori di rugby, accantonando per un attimo ogni dignità, nel disperato tentativo di afferrare un insulso mazzo di fiori, promessa, o meglio speranza, di futura felicità.
E invece quelle stupide zagare erano finite dritte su di lei, neanche avessero preso la mira. Senza tuffarsi, senza minimamente scomporsi, Laura si era ritrovata tra le mani quei fiori profumatissimi, e adesso stava rimirando il bouquet, quasi stordita dal suo aroma dolciastro. Si rese conto improvvisamente che intorno si erano fermate tutte a guardarla, qualcuna con l’espressione spenta dalla delusione, qualcuna dissimulando l’invidia con un sorriso forzato e qualcun’altra con il piglio deciso di chi le avrebbe volentieri strappato di mano l’agognato trofeo. Poi era esploso l’applauso, più o meno spontaneo, con i finti sorrisi, e qualcuno alle sue spalle aveva detto “Che fortuna!”.
Eppure tutto si sentiva tranne che fortunata: in quel preciso momento l’unico uomo di cui fosse mai stata innamorata si apprestava a tagliare la torta nuziale a fianco della sua migliore amica. Laura rigirò tra le mani il bouquet e il profumo delle zagare le sembrò di colpo più amaro.
Cercò di rammentare come tutto fosse iniziato, la prima volta che aveva visto Luca, la prima volta che aveva capito di amarlo. Ma non riusciva proprio a ricordarselo. L’unica cosa che le tornava in mente era il giorno in cui Paola le aveva detto che lui le piaceva tantissimo e che credeva di essersi innamorata. Il mondo le era crollato addosso in un attimo.
Cosa avrebbe potuto fare? Era la sua migliore amica, non se lo sarebbe mai perdonata. Così si era fatta da parte, in silenzio, senza mai dire a nessuno dei due quello che provava. Del resto erano fatti l’uno per l’altra, perfetti per stare insieme. E Paola aveva sofferto così tanto in passato, meritava di essere felice.
In quel momento Laura sollevò lo sguardo dal bouquet e la vide risplendere nel broccato candido del suo meraviglioso abito; Luca le stava accarezzando il viso con una dolcezza infinita, che raccontava tutto l’amore del mondo sigillato in un bacio gentile.
Si sentì in colpa perché per un attimo aveva desiderato di essere al suo posto, ma poi le si aprì il cuore al pensiero che un po’ di quella felicità era anche merito suo.
E il profumo delle zagare le sembrò di nuovo dolcissimo.
3 thoughts on “Il, Lo, La, I, Gli, Le: “Zagare” dal blog Centoquarantadue”
Centoquarantadue
Grazie, come sempre usi delle belle parole per presentarci. E’ un piacere essere ospitati da te.
Onda
Che racconto delicato, ricco di emozioni complesse ed umane, nella sua semplicità. Molto, molto bello!
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