Avessi il tempo e la possibilità, dovrei dedicare un blog intero a Carlo Becattini. È uno di quei poeti illuminati che non sbaglia un verso, una parola, una delle sue sceneggiature immaginifiche che riproducono il sogno con una fedeltà superiore a quella riportata dai cinque sensi. Che scriva d’amore, della natura o che si muova in spazi onirici con una semantica fatta di simbologie lessicali, sembra sempre essere a suo agio e si trasmette con un’intensità notevole che, non solo a detta mia, arriva direttamente al cuore, bypassando il cosciente. In questa breve elegia dallo sfondo post apocalittico riesce a togliere il fiato, a far provare sensazioni gelide ma straordinariamente vere. Da non perdere. (Filippo Fenara)
SEMBRA IERI
Ha smesso di piovere.
La terra è arida, secca.
Sembra ieri
che veniva giù pioggia radioattiva.
Ci nascondevamo ovunque
ma non è servito a niente.
La pelle è arida, secca,
a terra cade scoprendo le ossa.
3 thoughts on “Carta Carbone: “Sembra Ieri” di Carlo Becattini”
Poesie Stralciate
Grazie Filippo
Filippo Fenara
Sempre grazie a te Carlo.
Giuliana
Un prolifico e simpatico poeta 😊