In quanto a livello onirico, non si può dire che questa “Lombrichi” (titolo dato da me ndr) non sia ad altezze sublimi, pur arrivandoci “scendendo” attrverso la costruzione d’immagini desuete che passano dai “lombrichi” al “miele” e alle “benzodiazepine”, fino ad arrivare ad una chiusa che ci porta sottoterra come fosse un arrivare in cielo. Secondo gli antichi etruschi il “mondo dei morti” (il nostro paradiso), contrariamente a quanto si crede ora, si sarebbe trovato nel ventre del pianeta e probabilmente Giada aka @trionfoavolte ha discendenze da questo popolo illuminato, in quanto auspica la felicità in un “cunicolo buio e un po’ umido” nel quale poter riposare in pace. Trovo l’inventiva di quest’autrice veramente notevole, tutte le sue pubblicazioni non sono mai scontate o ripetitive e, onestamente, penso che alla base della creazione poetica non risieda il sentimento in sè, ma la fantasia nell’esporlo, quella fantasia appunto che colpisce, semmai racconta la stessa storia con termini ed angolazioni differenti, rendendola una nuova lettura ed una nuova soluzione a problematiche irrisolte. È proprio per questo che sto torturando con le mie Carte Carbone la brava Giada, perchè non s’ispira ad un modello preesistente, ma ha il coraggio di utilizzare la sua poderosa creatività per la composizione di scritti che possono non piacere in quanto fuori standard, ma certamente rimangono impressi e si distinguono dal mainstream della poesia attuale. (Filippo Fenara)