Il mondo virtuale della scrittura contemporanea rispecchia la democrazia individualista che permea l’umanità: i numeri mistificano tutto ciò che è mediocre glitterandolo e ponendolo sotto gli accecanti riflettori di un potere impuro, il merito oggettivo viene immolato sull’altare di una libertà coercitiva legata all’arricchimento economico, alla visibilità, al mero e torbido. Carlo Becattini si muove invece, a mio parere, sul lato rilucente della medaglia, è un solista che silenziosamente sale sul palco di una jam session luciferina e caotica, inumidisce l’ancia e, senza la vanagloriosa necessità di ostentarsi, soffia sul foglio poche note, rarefatte ma nitide, nette, quelle che fanno sentire il sapore del cosmo, emozioni che si fanno accarezzare come il dorso liscio di gatti lessicali, rilascia l’essenza del Maestro che non si siede dietro la cattedra ma si accomoda in fondo alla classe in una zona d’ombra. “A Cuore Aperto” è un assolo che s’armonizza con l’orchestra dei sentimenti senza per questo volerne arrogantemente spiccare. Per me Carlo Becattini, come canta Paolo Conte, “…e dentro l’anima per sempre resterà”. Silenzio in sala. (Filippo Fenara)
A CUORE APERTO
Senti
aprimi il petto
toccami il cuore
ancora pulsa
di più
non posso fare.
Gli oggetti inanimati della stanza
mi osservano e giudicano
non hanno cuore
hanno la staticità dell’immortalità.
Perdonami
se non ho il coraggio
di toccarti il cuore
non ce la faccio
è troppo coinvolgente
e poi
la vista del sangue
mi fa stare male.
3 thoughts on “Carta Carbone: “A Cuore Aperto” di Carlo Becattini”
Poesie Stralciate
Grazie Filippo, bravissimo come sempre.
Se continui così va a finire che ci credo 😉
Filippo Fenara
Ti ringrazio e non saprei…forse è meglio che tu non ti accorga di quanto e come sai dare. 😉
Poesie Stralciate
Tranquillo, ormai non mi cambia nessuno, ci tengo a rimanere coerente con me stesso ed al mio modo di vedere il mondo.