Sono un angelo senza aliquota
nell’iniquo quorum
a bassa quota
in una nota sapida
di salata salita ripida
la vita è una rapida
la calma si dilapida
in una liquida lirica lipida
tra peonie con la lingua bifida
e cagnacci dall’alma insipida
il sangue circola
anche senza un gufo
piccioni da tartufo
grufolano dappertutto
nascondo il mio mondo
nel perineo,
sai mai che qualche babbeo
vada a fare il fariseo
con il CEO dei balordi,
m’abbarbico in bilico sui bordi
di storditi orditi disaccordi
nella metropoli pluviale
solcherò latrine di male
approdando al tuo cuore
Per
Poterlo
Accarezzare