Poggia la fredda canna del fucile
sulla mia fronte ferma,
conficco il mio sguardo
nel suo cuore paralizzato.
L’indice avvolto nel guanto nero
accarezza il grilletto:
“Spara infame, spara!”
riecheggia nella primavera sottile.
Il soldato, poco più che ventenne,
abbassa l’arma e sbraita
“Geh weg!!! Geh weg, hure!!!”,
riprendo il cammino
con il dispaccio nascosto tra i seni
un tozzo di pane
e il cuore impazzito,
porgo una lacrima
al cielo spinato
specchio di treni
colmi e rassegnati.
(Una folata di piombo m’attraversa)
Sangue e rugiada
in un fatale balletto
nel prospero verde
dei prati di Anzola.
(Dedicata a Tina Anselmi e a tutte le Madri della libertà).
Depositata nel 2018 presso Safe Creative con CC04 da Fenara Filippo, ne sono proibiti l’utilizzo a scopi commerciali, la modifica e la copia senza l’attribuzione dell’autore.