A PICCO
Lungo un pressappoco
di verzura
azzurri clamori
a capofitto
sull’avorio di giorni.Prefigurare
inauditi sentieri
sincopare suoni
di vibranti alfabeti
lasciando intendere
più ad attendere…L’afflato basta appena;
si piegano
vele di sguardi
una remora
all’improbabile
incaglia intenti
su scogli aguzzi
di verità.Colano a picco
finanche i nomi
quando voci
farfugliano
mulinando al vento.di Anna Leone dal blog “Intermittenze“
Per la prima e non credo l’ultima volta, faccio accomodare la scrittrice Anna Leone nell’accogliente salotto delle carte carbone. La particolarità che mi ha colpito della sua poesia sono gli ingredienti genuini che sceglie e dosa con maestria: i termini. Tant’è che le sue parole hanno un sapore particolare, a partire dalla croccantezza di “incaglia, sincopare, scogli, aguzzi, a picco”, all’alveolata fragranza di “verzura, avorio, farfugliano, mulinando, remora” fino al condimento aulico di “intenti, azzurri clamori, inauditi sentieri, vele di sguardi”. Il paragone culinario mi serve a rendere la succulenza di questa poesia che sembra andare nella direzione opposta al suo titolo, tanto in alto ci solleva il portamento onirico di una talentuosa Anna Leone. (Filippo Fenara)