Con questa bucolica immagine prodotta da Elisa Giusto aka @riemersa, ho l’intenzione di portare ai lettori di Le Mie Cose una ventata di freschezza data dal ritmo “fluviale” del componimento e dalle sonorità “boschive” cinguettate dai lemmi ricercati con estrema e conscia dovizia. E sarà pur vero che nella chiave di lettura si possono trovare elementi aleggianti nequizie (per il significato di quest’ultimo termine chiedere a @inosservatapasso) e cineree profezie che si stagliano all’orizzonte, ma ora respiriamo il balsamo del presente e specchiamoci in quel fiume che ci ricorda solo chi siamo, da dove traggono nutrimento le nostre radici e che, ovunque sia la nostra destinazione, dovremo rimboccarci le maniche per offrire questo meraviglioso “ora” ai nostri posteri. Un’ispiratissima Elisa Giusto ci fa dono di quest’opera d’alta ingegneria lessicale, con un contenuto quasi tangibile, sicuramente percebibile, vagamente atipica rispetto ai suoi standard. Ma poi, chi li vuole dei paletti da rispettare in poesia? La risposta chiedetela ad Elisa Giusto, aka @riemersa (Filippo Fenara)