DIVIDE ET IMPERA, NEGAZIONISTI VS COVIDIOTI: TRA I DUE LITIGANTI IL PADRONE GODE
Stiamo vivendo uno dei periodi più critici della storia umana, e invece di essere più unito che mai il popolo è diviso contro se stesso, dunque maggiormente indebolito e manipolabile da chi vuol trarne vantaggio. Ci hanno divisi in categorie e messi gli uni contro gli altri cosicché, grazie alla stereotipizzazione e allo zelo dello scontro, non ci accorgessimo di quanto accade realmente: da un lato i negazionisti del virus, dall’altro i covidioti, negazionisti anch’essi di verità lampanti. E poi nel mezzo tante persone che non hanno schieramenti da difendere ma che sono alla semplice ricerca della verità. Per costoro non usate etichette: non gli appartengono. Ed è per amore della verità (e del bene comune) che tutti, negazionisti, covidioti e appartenenti a qualunque altra categoria vogliate etichettare dovrebbero cercare un punto d’incontro e analizzare con obiettività, razionalità ed onestà i fatti, e soprattutto capire che in realtà sono dalla stessa parte. Per cui depositate l’ascia di guerra prima di proseguire nella lettura…
Il virus c’è, le evidenze sono tante. Possiamo pensare che sia di origine dolosa o spontanea, ma c’è. Ha ucciso delle persone? Sì. Ha fatto passare dei brutti momenti ad altre? Sì. Ha causato il collasso delle strutture sanitarie? Ancora sì. Ma se ci fermassimo qui con le nostre considerazioni personali faremmo, come in effetti stiamo facendo, molti più danni del virus stesso. C’è da dire che praticamente ogni anno, senza però alcun risalto mediatico e quindi impatto emotivo sulla popolazione, gli ospedali italiani vanno al collasso in concomitanza con le epidemie di influenza stagionale e che quest’ultima annualmente causa oltre mezzo milione di morti nel mondo, 25.000 solo in Italia quattro anni fa. Come ignorare, inoltre, gli effetti del terrorismo mediatico sull’affollamento degli ospedali da parte di persone in preda al panico al minimo mal di gola? O del fatto che per dare priorità al virus stanno ritardando visite ed interventi a malati di altre patologie, come il cancro, che in Italia causa 170.000 morti all’anno? Per le infezioni contratte in ospedale sempre in Italia muoiono 49.000 persone all’anno, e per il solo fumo di sigaretta 80.000. In totale, in Italia, muoiono abitualmente 650.000 persone all’anno. Ma questa è solo una parentesi.
Ciò che è davvero importante considerare è che, benché il virus ci sia e faccia danni, la natura menzognera del bombardamento mediatico ad oltranza che il popolo è costretto a subire è semplicemente innegabile. È chi lo rifiuta ad essere negazionista. Amici, è fondamentale che questo aspetto lo capiate e lo accettiate. Abbandonate per un attimo il vostro schieramento che sentite di dover difendere, spogliatevi, mettetevi a nudo e cercate di guardare in faccia alla realtà senza preconcetti e condizionamenti. Abbiamo ad oggi, 13/11/2020, ufficialmente quasi 44.000 vittime Covid. Se vi si dice che una persona è morta vittima di un colpo di pistola, vi aspettate che quella persona sia morta sparata, giusto? Ecco, questo non vale per le “vittime Covid”. La stessa Protezione Civile e l’Istituto Superiore di Sanità riconoscono, senza però ribadirlo ad ogni bollettino di guerra, che quello non è il numero di vittime causate dal virus, ma semplicemente il numero dei deceduti risultati positivi al tampone a prescindere dalla causa di decesso. Quando sappiamo che i tamponi hanno un’altissima percentuale di falsi positivi e che oltre il 90% dei positivi è asintomatico. Siamo quindi a una percentuale di “vittime Covid” nelle quali in realtà il virus non ha inciso vicina al 100%. Ma non solo. Come se non bastasse sapete cosa accade a chi è positivo, in seguito diventa negativo e mesi dopo muore di infarto, cancro, vecchiaia, incidente stradale o qualsiasi altra causa? Viene fatto rientrare in quel numero! Solo perché mesi prima era stato positivo! Avete capito bene? Chi muore per qualsiasi causa ed è NEGATIVO al virus, ma è stato positivo nei mesi addietro, rientra tra le vittime Covid! Stando così le cose, e tenendo conto che in Italia muoiono abitualmente 55.000 persone al mese, di quante volte è stato gonfiato quel “44.000 vittime di Covid”? Di dieci, venti, cinquanta volte? Questo non è negazionismo. Questo non è complottismo. Questi sono numeri. Dati. Fatti. Negarlo è follia pura. Un altro fatto incontestabile è che l’età media dei “deceduti di Covid” (80 anni, mentre quella più ricorrente è tra gli 85-89) è “stranamente” vicinissima a quella che è l’aspettativa di vita nel nostro Paese, che in soldoni significa che sta morendo sostanzialmente la stessa gente di sempre (e a 85-89 anni si è soliti morire di vecchiaia purtroppo).
Vorrei ribadirlo un’ultima volta: a determinare il numero che vi danno le istituzioni NON È la causa di morte. Parliamo quindi di numeri falsi. Non sbagliati, badate bene, ma falsi. Perché c’è volontà.
È questo che le persone, tutte, dovrebbero capire. Senza stare lì a pensare a negazionisti, covidioti e altre stupidaggini simili, ma rendendosi conto che l’unico bene, per loro e per le loro famiglie, è la verità. “Divide et impera” dicevano i Romani (oggi diremmo: “Tra i due litiganti il terzo gode”). Il potere ha sempre utilizzato questa vera e propria strategia bellica per soggiogare meglio i popoli sottomessi i quali, impegnati a combattersi tra loro, perdevano di vista il vero nemico. Nel frattempo che perdete tempo a combattervi tra voi, ad attaccare chi semplicemente vi invita ad una maggiore riflessione e razionalità, il nemico avanza, il Paese cade nel dissesto economico, la democrazia muore, la sacrosanta libertà diventa uno sbiadito ricordo e le prospettive di un futuro decente per i vostri figli svaniscono. E tutto solo perché non avete saputo distinguere chi era vostro amico e chi nemico.
di Dario Gallinaro
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