Qualche giorno addietro, vicino alla Carta Carbone della graditissima poesia “In Bilico” di Arbi85 aka @arbi_rb, mi sono permesso di accostare alla sopracitata elegia la canzone “New Morning” dell’ultimo lavoro del pianista di Philadelphia Eric Reed “Everybody Gets The Blues”. I complimenti sono arrivati copiosi per entrambe le opere, tant’è che ho deciso di allestire un doppio articolo dove, nella prima parte vi parlerò brevemente di questo superbo musicista jazz e, nella seconda, postata alle 11:00, giocherò ad abbinare ad ogni singola canzone dell’album il link ad una poesia tra quelle in rete che più mi hanno colpito negli ultimi giorni. Purtroppo, come i più affezionati ed attenti avranno notato, ultimamente sto diradando le pubblicazioni su LeMieCose in quanto preso dalla preparazione della mia prima (e mi sa anche ultima) raccolta di poesie dal titolo “Non Ho Parole” che vedrà la luce presumibilmente agli inizi di Giugno. Ma più che di emarginati balordi in vena di stramberie letterarie è meglio ora conoscere Eric Reed: già dirvi che ha cominciato a suonare il piano a due anni (ora ne ha 50) e che da quel momento non ha smesso più di studiarlo e che ha partorito, come leader o in gruppo, decine e decine di lavori collaborando con mostri sacri del jazz, dovrebbe spingervi a comprendere che l’arte è l’1% d’intuizione e il restante 99% d’allenamento, tenacia, studio, sudore e sacrifici. Tutto questo messo insieme significa “passione”. I suoi “angeli custodi” fonti d’ispirazione sono fondamentalmente John Coltrane, Bud Powell, Freddie Hubbard, ma il suo mentore spirituale, per sua stessa ammissione, è il grande Cedar Walton. Quest’ennesimo stupendo album del pianista, mentre tutti si ostinano a definirlo “spiritual jazz” – da bambino Eric Reed suonava il piano in chiesa – io, giusto per fare da contraddittorio, ne sento certamente le influenze blues e in certi brani funk, ma ne capto istintivamente le tipiche sonorità “cool jazz”. Poco importano le etichette, è un’ora di musica piacevolissima e rilassante adatta a tutti gli ascoltatori – anche i più giovani – che spero tenga compagnia durante queste giornate di reclusione forzata, rendendola un po’ più accettabile. Vi lascio i links del musicista e ci si rivede alle 11, vi aspetto!!! (Filippo Fenara)