Rabea Massaad è un chitarrista (in realtà polistrumentista) 32enne inglese famoso soprattutto per il suo canale youtube che conta quasi 300.000 iscritti, per la sua collaborazione con le bands FrogLeap e Toska e, nel focus di questo articolo, per i suoi lavori da solista di cui sto per presentarvi l’ultimo nato, l’eccellente “Grinding Gears, Vol. 3” nel quale il musicista esibisce i suoi skills alla batteria, al basso e, grandiosamente, alla chitarra elettrica. Partendo dal presupposto che si tratta di un album completamente strumentale che spazia dal rock al thrash metal, con uno strabiliante episodio funky, il desiderio di farvene partecipi nasce da un ascolto gradevole e “tosto” che può accompagnarsi a qualsiasi momento della giornata, convogliando piombo fuso e atmosfere bollenti nelle vostre edfons con un livello tecnico di indubbia qualità. L’esca che mi ha fatto piacevolmente “abboccare” alla creatività musicale di Rabea Massaad è stata la traccia funky “Don’t Get Me Wong”, una chicca per il vostro apparato uditivo, in onda ora sulle frequenze degli audio bagliori di Lemiecosepuntonet!
Dopo il molleggiante incedere di questo trascinante funky flavour – del quale potrete trovare anche una sorta di “making of” nel succitato canale YouTube del chitarrista anglosassone (di cui vi fornirò tutti i links utili a fine articolo), facciamo un passo indietro verso il brano che apre “Grinding Gears, Vol. 3”, un jab thrash metal strumentale potente e tecnico che ricorda le mie preferenze musicali adolescenziali trasferendole con indomabile energia nel presente senza mostrare segni di invecchiamento, se non quelli che, per esempio, fanno di un buon vino una bottiglia imperdibile. Alzate il volume a cento e pushate il triangolino, sta per travolgervi l’onda anomala di “Aggy Bas”…
In conclusione non voglio dimenticare l’eccelsa qualità della registrazione che risuona potente e limpida (soprattutto in impianti decenti…) e, sebbene gran parte della produzione di Rabea Massaad sia rivolta a musicisti e chitarristi che vogliono imparare trucchi e ascoltare i suoi consigli tecnici, io ho trovato questo album – ma anche i due volumi precedenti – una bella esplosione cosmogonica, che aiuta ad affrontare il periodo di cambiamento con piglio guerriero. Da ascoltare senza pregiudizi. (Filippo Fenara)