Un brevissimo proemio per sottolineare il superlativo contributo di PMR alla lodevole iniziativa collettiva Instagram “Limiti Umani” alla quale hanno partecipato anche @cataldi_luisa @essereneiversi @inosservatapasso @merenernellanotte (del quale ripubblicherò il relativo scritto questa sera alle 21) @pensieripassati @vanskywriter e @beppecampo. Statemi in luce. (Filippo Fenara)
La collaborazione continuativa tra PMR e Luisa Cataldi è un bell’esempio di coesione ed intreccio d’anime. Dopo aver letto il racconto in prosa (se ve lo siete colpevolmente persi lo trovate qui), ora ci accingiamo alla perpendicolarità lirica di PMR che ha l’innata capacità di “perforare” anche l’occhiata più distratta per installarsi nel subconscio del lettore. In una metafora fantasy si potrebbe asserire che questa poetessa è il “Mastro Di Chiavi” di lettura, sinteticamente essenziale, in picchiata come un kamikaze, ricorda il flusso “a discesa libera” dei migliori rappers freestylers, PMR è un’enucleatrice del nocciolo della questione. Godetevene il flusso… (Filippo Fenara)
Dopo la carta carbone collegata al trittico di @cataldi_luisa, ho maturato un serio interesse verso la poesia di PMR. I suoi taglienti versi, i cuts inaspettati, il flusso a cascata, il senso occultato con la volontà che venga disvelato, sono alcune delle capacità della scrittrice. In questa introspettiva “Spettatori” utilizza i pareri esterni come volano per esplorarsi e trovare un’inedita e sorprendente felicità. L’uso dei termini è complesso ed esteticamente stilistico, il flow è fluente e, come per la precedente “Risorgiva“, i versi s’abbattono verticali in stile Orinoco, PMR scende, è un bombardamento di parole nella zona oscura del vuoto sociale, è un seminare nelle feraci terre dell’ignoranza. Seguirla sul suo profilo linkato in calce è quasi un ordine per chi vuole trovare il tutto in una manciata di parole. (Filippo Fenara)
Conosco poco PMR, ma la coincidenza che ci ha fatti “incontrare” virtualmente attraverso lo scritto in tre parti di @cataldi_luisa “La Domanda” (“Risorgiva” è ispirata dall’epilogo pubblicato alle 21 di questa sera), mi dà la parvenza di essere un positivo segno del destino. Avete presente le fontane Zen? Ecco, la struttura, la metrica e le parole modellate da PMR mi richiamano alla mente proprio uno di questi antistress giapponesi: a partire dal primo verso, il significato e il filo conduttore della lirica si rimandano sempre a quello successivo, come acqua che sfugge attraverso cascatelle a catena fino ad arrivare al termine chiave finale “risorgiva” (ecco perchè ho intitolato questo componimento così NDR). Se ripercorriamo il racconto di Luisa Cataldi e, soprattutto, ne leggiamo la parte finale, allora capiremo appunto il senso di “sfuggevolezza” di una risposta che consiste nel non esserci, immagine proiettata a dovere e con grande intuito creativo da PMR che, proprio con la parola che termina la poesia, sembra voler indicare il continuo scorrere della vita come effettiva replica alla domanda posta dal protagonista del racconto. Mi è piaciuta molto PMR e, se e quando lei vorrà, sarà di nuovo gradita ospite delle carte carbone di LeMieCose. (Filippo Fenara)
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