Io provo per Lyth Karu una rarissima forma di “parentela empatica”. Pur senza averla mai incontrata nè vista nemmeno in fotografia, la “sento” come parte di un focolare domestico, i nostri percorsi s’intrecciano spesso e volentieri nel “chissàdove” e, per me, è come un affettuoso abbraccio che colma canyons affettivi cronici. L’altro giorno mi capita di leggere una zampettante e sorniona poesia slam (il tenersi fuori da schemi letterari preconfezionati è da sempre nelle sue corde) di Lyth che orbita attorno a Praga pur ammettendo di non esserci mai stata fisicamente, ma solo virtualmente. Dovete sapere che nel mese di Febbraio 2020 partii per il mio ennesimo viaggio – forse l’ultimo, come divinatoriamente prevedeva la mia compianta mamma – “zaino in spalla fai da te” attraverso l’Europa, dove mi tolsi lo sfizio di passare qualche giorno anche nella capitale Ceca. A parte un fantasmagorico museo d’arte moderna, purtroppo non si accese la scintilla e ne rimasi abbastanza deluso, come scrissi in una delle mie cose all’epoca. Beh, ho fatto uno più uno e mi sono accorto che il mio componimento sembrava un “voler consolare” Lyth dal rimpianto, momento estemporaneo di “art attack” ed ecco a voi il collage lirico a suggellare l’amicizia che ci lega nel nostro peregrinare la matrice in lungo e in largo. Statemi in luce. (Filippo Fenara)
A PRAGA…COME A CASA
a Praga
ma dai
io sono stata a Ventimiglia
a Trieste
in Sardegna
ho percorsa l’adriatica
la ionica
la tirrenica
tutta la dorsale appenninica
la Sicilia è casa mia e
anche
i verdi lombardi piani
lo
sono
e i suoi anfratti alpini e lacustri e quelli
dei
vicini ma a
Praga
dai
non ci sono mai stata
e neanche a Parigi a Londra a Vienna ad Atene
a Varsavia
Berlino
Madrid
Lisbona neanche a
parlarne
mi sarebbe piaciuto andare
lo stivale
invece
calzo
dalla nascita
e non possiedo passaporto per andarne fuori
ora
vecchia
con la schiena spezzata
claudicante
si
vorrei andare a Tokio
e lo faccio
cavalco indomita la terra tutta 3D e sto
come a casa
© Lyth Karu
Blog: Judy e Lyth – https://judyelyth.wordpress.com/
⭐⭐⭐⭐⭐
TURISMITOLOGICA
Da Pragatto a Praga
olvidando il gatto per strada,
nel fulcro del souvenirismo
il turismo dilaga lieto
come flatulenza in metro
con hobbistico alcolismo.
Faine mascarate
mercenarie per un mecenate
anche senza me cenate pure
in un “mangia finchè puoi”
mentre i cerebri fuggiti d’Italia
portano pizze
e vomitano negli orinatoi.
Povere datate infrastrutture,
dallo shopping gravate,
erose, corrose da pose scontate.
Praga,
regina dalle pendici adipose,
uno smoothie di carne di passaggio
ha creduto invano nei tuoi gangli ritorti:
aspetto ottimo? Effetto ottico.