Dopo un estemporaneo scambio in chat con lei dove affermavo che il “lato oscuro” di ogni persona è ovviamente quello più intrigante e attrattivo, la Eli ha deciso di scendere in versi con questo full d’assi lirico che mi ha gustato come uno shottino di rum e kahlua buttato giù tutto d’un fiato. La Eli la conosciamo per la sua incredibile forza comunicativa, per l’imperiosità con la quale dispone le sue simmetriche logiche emotive in diagrammi a flusso verticali ed anche in questa occasione non si è smentita: spiovono temporalesche le sue parole dove rimane in sospeso tra il mascherare e lo smascherare il suo “lato oscuro” alimentando la curiosità, innescando dinamiche di desiderio iperaccentuate, dicendo ma non dicendo. Maestria e marketing sentimentale, non conosco personalmente la Eli, ma mi si perdoni il termine, dà l’impressione di una persona che “sa vendersi bene”, probabilmente per ancestrali eredità dell’essere meneghino o la sensuale intelligenza emotiva che la poetessa milanese emana. Poche parole ma un senso compiuto evidente, per tener celata, ancora una volta, la sua “metà oscura”. Statemi nella tenebra. (Filippo Fenara)