Che dire di questo estroso flusso osteopoetico dell’ineffabile Robin Corradini? Un’aulica radiografia dall’architettura ironica e balzellante, quel testo che ti dimostra quanto sia fondamentale nella vita il fattore “fantasia” che, unito ad una tecnica avanguardistica, risulta in scritti non banali, eccentrici e senza l’assurda pretesa di cambiare il mondo, benchè proprio evoluzioni stilistiche come questa rappresentino il miglior modo di farlo. Non saprei che altro dire, ho ancora la bocca spalancata dallo stupore da quando ho scorto per la prima volta questo componimento sull’account Instagram di Robin, mi rimane solo da complimentarmi con lui per questo – ennesimo – colpo di genio e lasciare a voi lettori un mucchietto di ossa da rimettere al loro posto. Statemi in luce. (Filippo Fenara)