di Paolo Gambi dall’account Instagram @paologambi e dall’omonimo sito internet.
Quale miglior risveglio poteva offrirvi il libero salotto di strada delle carte carbone se non pofondendo sui vostri schermi la succinta stilla di speme nata dalla penna saggia e colma di sentimento di Paolo Gambi? Di quest’autore ho già tessuto le meritate lodi in occasione della recensione della sua struggente elegia “2 Novembre” per cui mi sembrerebbe pesante ricalcare lo stesso articolo contemplativo, ma: vi consiglio di leggere le sue poesie seguendolo sull’account Instagram e, quantomeno, dare una scorsa all’articolo “Poesia: perché credo stia già salvando il mondo” sul suo sito personale. Che dire di questa “Gli Occhi All’alba”? Sintetica, carica di fiducia nell’avvenire, un tatuaggio virtuale, la cronaca di un colpo di fulmine, di un intreccio di sguardi, il germogliare di un sentimento. L’unica cosa che continua a stupirmi è che Paolo Gambi sacrifica tutti i suoi skills tecnici a favore di un’innocente e candida semplicità e questo mi sembra un gesto di grande umiltà e modestia. (Filippo Fenara)