A Duss non tira un filo d’Arianna,
nulla che spifferi da sotto le regole
tutto ben coibentato, ben isolato,
i mangiapasta hanno lavorato di gran lena.
Distraggo capitali dalla mia carta
con teutonica precisione,
irrigidisco i trapezi ed il collo
ogni volta che commistiono con gli indigeni.
Dai cieli severi di Vestfalia
Piovono composte le intimidazioni
Elucubrate dall’onnipotente Doraemon.
A Duss, sulla riva del Reno,
sgretolo l’orizzonte con le dita
perché ho bisogno di qualcosa d’imperfetto
sul quale accovacciarmi.
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