Ho la testa che mi gira.
Mi gira intorno
e m’osserva con i miei stessi occhi.
Immagine sbiadita
d’un qualunque sbadato,
sbandato sullo sbadiglio sbagliato.
Il gatto mimetizzato
come lancetta d’orologio
ruota attorno
al sonnacchioso pomeriggio.
Un po’ è l’età,
un po’ è un poeta a metà
che confessa d’aver inventato un alibi
con allibita abilità.
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