Giusto due parole per introdurre questo pensiero surreale partorito dall’elastica creatività di Luisa Cataldi, tanto che, quando l’ho letto per la prima volta, pensavo di aver sbagliato profilo. Invece è proprio una felice digressione atipica della scrittrice che ormai dovremmo conoscere bene e che sarebbe il caso di seguire su Instagram. Buon viaggio…
FUMATO
È mia intenzione, signor Giudice, mettere il cervello dell’imputato in una cartina, per poi accendere questa sigaretta altrettanto narcotizzante e verificare quali effetti avrà su di me.
Giocherò con essa tenendola tra le labbra in varie posizioni, ne inspirero’ i fumi fino a farne un tutt’uno col mio respiro e poi li soffiero’ fuori, interpretando le forme che andranno disinvoltamente a disegnare intorno a me.
Son certa che in tal modo conoscerò di esso ogni sua verità, interpretero’ ogni suo sogno, scovero’ ogni suo segreto e prediro’ persino ogni suo desiderio.
Dopodiché Le stendero’ una dettagliata relazione e mi costituiro’ naturalmente nelle mani della Legge, perché il cervello, nel frattempo, si sarà ridotto in cenere.
Con rinnovata stima, l’imputato stesso.