Anche Nadia Alberici è capace, come minimo, del tutto. Quando sul suo blog “Sibilla5” ho letto questa consequenzialità di parole, sono rimasto sbalordito dal potere luccicante della poesia. Il colloquirare della natura con gli esseri viventi viene codificato da Nadia con una semplicità disarmante, che dire per esempio del verso “mi parve un bacio dell’oscurità”? Non fate caso al punto interrogativo, le composizioni di Nadia Alberici sono risposte, come minimo, a qualsiasi quesito.
VOLSI IN ALTO IL SILENZIO DEL VISO
Così lasciai che la sera seminasse le costellazioni
sopra la mia casa
attutiti gesti, legname e ventole frenetiche
gonfiavano di batticuore
l’estrema landa della giornata
come se stesse salendo ad una vetta
per delineare il suo declino
volsi in alto il silenzio del viso
mi parve un bacio dell’oscurità
sui moribondi insetti
e quasi piansi.
29-6-20
di Nadia Alberici
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